Nell’ambito delle “Conversazioni da Giulietta” domani, giovedì 10 febbraio alle 18, è in programma nel Piccolo Teatro di Giulietta del Nuovo l’ultimo dei quattro incontri del giovedì a ingresso libero. Marco Campedelli (burattinaio e teologo, nella foto sopra il titolo) e Raffaella Baldacci (insegnante e formatrice) presentano il mediometraggio da loro realizzato “Dante e la Bibbia”, un film di persone e burattini. Partecipano all’appuntamento anche Nicola Pasqualicchio e Francesca Cecconi dell’Università di Verona.
“Dante e la Bibbia” inizia con un vecchio apparecchio radio portatore di buone notizie: la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ed è subito poema dantesco, con un rimando a Borges, convinto assertore della necessità di “leggere la Divina Commedia con la fede di un bambino”. Da qui, con la selva oscura e le tre fiere, la possibilità di mettere i bambini e le bambine a contatto con la bellezza e col gioco immaginativo del capolavoro di Dante e anche con la dimensione simbolica e narrativa che scaturisce dal paesaggio biblico di cui Dante è esperto e appassionato cantore. C’è poi il Purgatorio, uno stato di passaggio, un ponte di speranza in cui si può intravedere la luce. E qui ecco spuntare l’Esodo, libro del desiderio, un cammino verso la meta desiderata, così come lo è la montagna del Purgatorio.
Il terzo passo è l’approdo del viaggio: il Paradiso. La figura dello specchiarsi evocata nell’ultima cantica dantesca porta alla domanda su come ritrovare la vera immagine di sé. Se quella idealizzata dell’infanzia è sfumata e quella dell’adolescenza ha portato spesso a un conflitto con se stessi, l’immagine della persona adulta sente la pressione di leggi sterne che dettano un modello stereotipato. Ma sente anche l’urgenza di trovare finalmente il proprio volto autentico. Come ritrovare l’immagine autentica di se stessi? Lo specchiarsi di Dante nel mistero della Trinità suggerisce che ci si può trovare (o ritrovare) soltanto nella relazione con l’altro. Un processo, questo, espresso nella cura, nell’incontro, nella relazione e nello sguardo. Un percorso assai diverso da quello evocato dal mito di Narciso, in cui alla fine, a forza di specchiarsi in se stessi, si annega invece nel riflesso della propria immagine.
Un’ora prima dell’incontro, alle 17, è in programma una visita guidata del Nuovo al costo di 5 euro. A condurre la visita sarà l’attore Alberto Pavoni. Le prenotazioni per le visite guidate vanno inoltrate alle mail info@infoverona.it oppure segreteria@teatrostabileverona.it. In ottemperanza ai protocolli previsti per il teatro, per l’accesso agli incontri e per la visita guidata è necessario il super green pass che sarà controllato all’ingresso. All’interno del teatro dovrà poi essere indossata la mascherina FFP2 per tutta la permanenza.