(di Bulldog) E’ un attimo cascare nel moralismo facile e di maniera, e quindi diciamo subito che una foto in costume da bagno resta una foto in costume da bagno. Ma c’è un “ma” e va sottolineato. Non chiediamo ai parlamentari veronesi di andare in spiaggia in giacca e cravatta come faceva Aldo Moro nei primi Anni Sessanta, ma di ricordarsi che rappresentano le Istituzioni questo sì. Nessuno nega ai parlamentari veronesi il diritto di farsi un weekend in montagna, di bersi una birra con gli amici o di tuffarsi nel lago il primo di gennaio. Ma gli si chiede di farlo ricordando sempre un contesto più generale che non è forma, è sostanza.
Partiamo da quel “servire con disciplina e onore” che resta la stella polare per un servitore dello Stato, per arrivare al fatto che nove italiani su dieci oggi quel weekend in montagna, con sauna e crioterapia annesse, non possono permetterselo perché sfiancati da due anni di pandemia e da un rincaro delle bollette generato sì dalla crisi in Ucraina, ma anche – e forse soprattutto – dal perverso meccanismo col quale in Italia le accise gravano sui consumi energetici col risultato che lo Stato si arricchisce quando i suoi cittadini soffrono. E sarebbe compito dei rappresentanti del popolo operare per ridurre questo anche occupando nel weekend le aule parlamentari perché l’urgenza di quei nove italiani su dieci è reale…Oltre a questo c’è una crisi internazionale che non dovrebbe vedere musicisti in piena attività sul ponte del Titanic.
Ostentare quel weekend è stato insomma davvero inopportuno. Non è stata una foto “rubata”, ma una scelta intenzionale. Infelice, sicuramente fatta senza superbia, ma davvero sbagliata che mette in secondo piano tutta una carriera nelle Istituzioni fatta con passione e serietà.
Ecco, magari un post di semplici scuse avrebbe funzionato di più rispetto a un debole gne-gne-gne su un titolo scorretto o su quello che fa Flavio Tosi a gennaio (Ciro, cazzo c’entra?) mettendo a confronto la tonicità degli addominali. Peso el tacon del sbrego, diceva mia nonna…