Una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, evidenzia che 1 veronese su 4 ha subito violazioni digitali, personalmente o ai danni di un membro della propria famiglia. Migliaia di violazioni, dal furto d’identità alla clonazione della carta di credito, dalla violazione della privacy al cyberbullismo. L’indagine di Changes Unipol ha analizzato percezione, rischi, esperienze personali e misure adottate dagli italiani sul tema Cyber Risk. È stata realizzata presso un campione nazionale rappresentativo della popolazione di età 16-74 anni (rappresentativi di oltre 44 milioni di individui) e residenti nelle principali Aree Metropolitane (rappresentativi di oltre 13 milioni di individui) secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare.
Le violazioni coinvolgono soprattutto la Generazione Z
La ricerca rileva come le violazioni decrescano con l’aumentare dell’età: spiccano nella Generazione Z (persone tra 16 e 26 anni), seguita dai Millennials (persone tra i 27 e i 40 anni) e dalla Generazione X (persone tra i 41 e i 56 anni). Fanalino di coda i Baby Boomers (persone tra i 57 e i 64 anni).
Il 52% dei veronesi si sente esposto alle violazioni digitali
Più di un 1 veronese su 2 (52%) si sente minacciato da possibili violazioni digitali. Solo il 34% dei veronesi non percepisce invece il Cyber Risk come un pericolo, mentre il 14% dei cittadini non è in grado di valutare questo rischio, e le relative conseguenze, evidenziando, quindi, poca consapevolezza e vulnerabilità. Tra i rischi percepiti più gravi nella navigazione web si rileva la clonazione della carta di credito (54%), il furto di identità (53%) e la violazione della privacy (51%)
La classifica dei rischi considerati più gravi nella navigazione web vede al vertice la clonazione della carta di credito (54%), il furto di identità (53%), seguito dalla violazione della privacy (51%) e dall’utilizzo dei dati personali per altri scopi (47%). All’ultimo posto l’impiego e la diffusione non autorizzati di fotografie personali (25%).
Il Cyber Bullismo è ritenuto un grave rischio dal 37% degli intervistati
Tra le varie violazioni digitali, merita un approfondimento specifico il Cyber Bullismo, fenomeno sociale che si sta sempre più imponendo come tipica manifestazione della criminalità minorile. I dati di Changes Unipol, elaborati da Ipsos, confermano tale rilevanza: il 35% dei veronesi valuta il Cyber Bullismo come un grave rischio.
Oltre 1 veronese su 2 cerca di proteggersi dal cyber risk con metodi «fai-da-te»
Sul fronte delle contromisure adottate dai veronesi per proteggersi dal Cyber Risk, la ricerca evidenzia come esse siano basate molto sul «fai-da-te»: il 55% degli scaligeri cerca, infatti, di contrastare questo rischio fornendo solo dati personali obbligatori e indispensabili e il 37% ritiene sufficiente non divulgare foto di minori.
Per più di 8 veronesi su 10 l’e-commerce e i pagamenti online sono sicuri
In tale difficile contesto, fatto di rischi digitali, reali e percepiti, si distinguono l’e-commerce e i pagamenti online: l’82% dei veronesi li ritiene infatti sicuri (il 17% «molto sicuri»), un dato superiore rispetto alla media nazionale che si attesta al 77%.