“Il Consiglio regionale del Veneto ha votato all’unanimità la risoluzione per condannare l’invasione russa in terra di Ucraina. Un testo condiviso con tutte le forze politiche, che ringrazio per il costruttivo contribuito. Il Veneto ha avuto non uno, ma ben due guerre mondiali sul proprio territorio: per questo chiediamo al governo di Mosca di fermare le bombe sulle città e sui civili ucraini. La diplomazia serve per risolvere le tensioni, e noi tutti speriamo che si attivi da subito per arrivare ad una soluzione civile”.
Così il presidente dell’intergruppo Lega-Liga veneta in Consiglio regionale, Alberto Villanova, commenta la risoluzione approvata oggi dal Consiglio regionale del Veneto per condannare la guerra in Ucraina.
“Le immagini dei rifugi antiaerei, dei bambini che piangono e dei missili sulle case degli ucraini, sono inaccettabili nel 2022. Se la Russia vuole continuare a far parte del mondo civile e avere scambi con l’Occidente, deve essere a conoscenza del fatto che per noi la guerra è qualcosa di intollerabile. Sono orgoglioso che il Consiglio regionale abbia adottato questa risoluzione, affermando all’unisono che ‘il Veneto ripudia la guerra’, e sono ancora più orgoglioso dei veneti che, a migliaia, stanno aiutando la popolazione ucraina”.
“La risoluzione – prosegue Villanova – oltre ad esprimere la doverosa solidarietà verso la popolazione ucraina, chiede alla diplomazia di attivarsi come mai prima, e di fare il proprio lavoro. La nostra posizione è netta: qualsiasi azione al di fuori della democrazia non è e non sarà mai giustificata dai veneti”.
“L’Europa dovrebbe anche intervenire destinando dei fondi per calmierare i prezzi dell’energia e per diversificare le fonti di approvvigionamento – aggiunge Villanova – Il compito della politica nei prossimi mesi sarà infatti quello di attutire le ricadute delle sanzioni economiche alla Russia. In questo senso, si potrebbe valutare che all’interno dei fondi del PNRR, le destinazioni degli aiuti economici siano ricalibrati in modo da garantire risorse per differenziare l’approvvigionamento energetico e calmierare l’aumento dei costi. Per arrivare alla piena transizione ecologica green, dobbiamo prima fare in modo che le nostre aziende e le nostre famiglie sopravvivano allo tsunami energetico che abbiamo di fronte. E per farlo – conclude Villanova – abbiamo bisogno di un’autonomia energetica che non ci lasci sotto scacco di potenze straniere: non possiamo far pagare agli italiani il costo di questa scellerata guerra voluta dal Cremlino”.