Di fronte all’aut aut della sottosegretaria al Mef, Cecilia Guerra di Articolo Uno, della sinistra) che minaccia la crisi di governo qualora non si approvasse così com’è la riforma del catasto arriva tempestiva la reazione della Lega
«Mentre c’è un conflitto in pieno corso in Ucraina e il costo dell’energia è alle stelle, non ci sembra questo il momento di ricorrere alle maniere forti e di portare il dibattito allo scontro istituzionale – si sottolinea dal partito guidato da Matteo Salvini -. Peraltro, lo stesso governo e diversi gruppi di maggioranza hanno già riconosciuto l’inutilità di un intervento di riforma del catasto se la finalità è solo quella di una mera indagine statistica per scovare gli immobili-fantasma. Il ricatto conferma il dubbio che ci siano dietro altre logiche, come quella di tassare la casa”.
Dopo lo shampoo fatto da Draghi ai capi delegazioni delle forze di maggioranza dopo il colloquio con Mattarella avvenuto a seguito delle fibrillazione nella maggioranza dei giorni scorsi, la sua posizione pensiero di Draghi resta la stessa. Quindi nessuna modifica alla delega fiscale, che ha visto l’unità della maggioranza venir meno, in commissione Finanze alla Camera, a causa della riforma del catasto, non condivisa da Lega e Forza Italia, spalleggiati dalla Meloni dall’area dell’opposizione. Tutti hanno chiesto di cancellare l’articolo 6 della riforma, che prevede una mappatura degli immobili su tutto il territorio nazionale che, stringi stringi, si tradurrebbe in un aumento delle tasse sulla casa.