(di Stefano Cucco) Anche le aziende del Basso Veronese cominciano a sentire gli effetti della guerra in Ucraina, dei rincari improvvisi delle materie prime e del caro energia con l’impennata del costo del gas. La Zanardi Fonderie di Minerbe che occupa 250 addetti ha comunicato la chiusura di due reparti produttivi per sette giorni. “I tragici eventi delle ultime settimane ci stanno coinvolgendo sul piano emotivo ed economico”, fanno sapere dall’azienda. “Mentre auspichiamo una rapida risoluzione del conflitto fra Russia e Ucraina, assistiamo a un’impennata senza precedenti dei costi energetici, che ci porta a fermare, per una settimana, i nostri impianti produttivi. E’ una decisione sofferta, ma in questo momento necessaria per contenere l’emergenza, in attesa di capire come affrontare l’inaspettato scenario che ci attende”. Di conseguenza, un’ottantina di addetti, occupati nei reparti di fusione e trattamenti termici, da ieri sono a casa e per ora stanno sfruttando una settimana di ferie. E’ seriamente preoccupato Fabio Zanardi, amministratore delegato delle Fonderie di famiglia e presidente di Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta il settore, che sottolinea “Stiamo cercando di capire cosa sta succedendo nel mercato, se ci sarà un intervento del Governo, se i clienti accetteranno i nostri rincari, e se avremmo le materie prime per continuare a produrre”. Tante domande alle quali Zanardi e gli industriali veronesi e veneti attendono rapide risposte. Non è da escludere che la prossima mossa della proprietà delle Fonderie Zanardi possa riguardante i lavoratori, con la richiesta di cassa integrazione da utilizzare al bisogno per ulteriori stop produttivi.