Che Dio ci scampi e liberi dalla guerra. Già è una tragedia quello che accade in Ucraina e che ha ripercussioni pesanti sulla vita di tutti noi, ma mai e poi mai vorremmo che la guerra si estendesse fino a casa nostra. Eppure non siamo mai stati così vicini ad una simile eventualità. Allora la mente corre inevitabilmente a immaginare che cosa succederebbe a Verona in caso di guerra. Saremmo preparati?
E’ dal 1945 che fortunatamente in Italia non abbiamo più conosciuto la guerra sulla nostra pelle e le bombe cadere sopra le nostre teste. Ma mettiamo che disgraziatamente arrivi, che facciamo? Abbiamo le sirene che ci avvisano dell’imminenza di un bombardamento? Ci sono dei rifugi? E dove sono?
Tutte domande che non c’eravamo mai poste. Eravamo convinti che di guerre non ce ne sarebbero state più. E invece quel che accade a mille chilometri da qui ci riporta in una realtà che non avremmo mai pensato né voluto che si potesse riproporre.
E allora a chi rivolgersi se non all’assessore alla Sicurezza ed alla Protezione Civile del Comune di Verona, Marco Padovani, per sapere come siamo messi? L’assessore è stato di una gentilezza e di una disponibilità rare. Nel giro di 24 ore ha fatto un’esplorazione rivolgendosi alle autorità civili e militari di riferimento e ci ha dato la risposta alle nostre domande.
«Durante la seconda guerra mondiale le cantine dei vecchi palazzi venivano utilizzate come rifugi antiaerei. Nelle costruzioni successive – ha osservato Padovani- non ci sono più zone utilizzabili come rifugi né, date le condizioni politiche, era stata avvertita da parte delle autorità civili e militari la necessità di allestirne.»
E allora? Dove possiamo andare a ripararci?
«Mah – sospira l’Assessore- gli unici posti potrebbero essere i parcheggi interrati…»
E le sirene per avvisare la cittadinanza dell’arrivo dei bombardieri ci sono?
«Alla Stazione Ferroviaria sì, in altre zone devo verificare.»
L’unico rifugio che abbiamo trovato girando per la città, almeno stando alla scritta che campeggia sulla facciata di fianco al portone, è in vicolo dietro Caserma Chiodo n.4. In caso di bisogno…
Fatti i debiti scongiuri, ci troviamo in una situazione di potenziale emergenza bellica che non era mai stata presa in considerazione prima di adesso. Che Dio ce la mandi buona.