Verona è l’hub nazionale per tutto il nord Italia per la raccolta e lo stoccaggio dei beni di prima necessità da inviare in Ucraina e ai profughi. Per il centro l’hub è Roma. Per il sud, Napoli. L’indicazione per stabilire a Verona il centro raccolta e smistamento degli aiuti per tutta l’Italia settentrionale è stata la stessa ambasciata ucraina con una richiesta formale inviata al nostro Ministero degli Esteri. Ancora una volta la nostra città si conferma in una posizione strategica per gli scambi con l’Europa centrale e settentrionale. A questo s’aggiunge la disponibilità ad aiutare gli ucraini espressa dal sindaco Federico Sboarina tempestivamente appena scoppiata la guerra e le strutture logistiche presenti nel nostro territorio, prima fra tutte quella del Quadrante Europa. All’Interporto c’è infatti la possibilità di stoccare tonnellate di prodotti, cibo, farmaci e altri beni di prima necessità provenienti dalle altre regioni del nord e quindi avviarli rapidamente a destinazione.
“La grande macchina organizzativa messa in piedi con il Covid torna utile anche adesso. Verona è in prima linea con gli aiuti, ancora una volta la nostra città dimostra la sua capacità organizzativa e d’intervento davanti alle grandi emergenze – ha spiegato il sindaco Sboarina-. Tutti speriamo che la guerra finisca il prima possibile, ma ci stiamo preparando all’eventualità peggiore in modo da essere pronti, in qualsiasi caso. Non abbiamo mai fatto fronte ad un’emergenza profughi di queste dimensioni, per di più in periodo di pandemia e, quindi, con i necessari controlli sanitari da effettuare. In primis i tamponi. Questo avrà un impatto pesante per il nostro territorio, anche perché il Veneto è la porta d’ingresso per il resto d’Italia così come per raggiungere tanti altri punti d’Europa. E Verona, al centro dei corridoi viari, è la città più strategica per gli spostamenti. I flussi sono in aumento, il primo colpo lo reggiamo ma se l’onda diventa troppo alta rischia di avere un impatto insostenibile. Per questo ho chiesto anche il riconoscimento immediato dei titoli di studio degli Ucraini in arrivo. Le nostre case di riposo stanno soffrendo per mancanza di personale qualificato, in questa maniera potremmo dare subito un lavoro agli infermieri. Per quanto riguarda la raccolta di aiuti siamo comunque pronti all’arrivo di tonnellate di merci che gestiremo nel rispetto anche delle disposizioni internazionali. Un privato ci ha già garantito la disponibilità di un ulteriore magazzino nel caso servisse. La nostra Protezione Civile sarà in campo con tutte le forze possibili”.