All’hub di raccolta del Quadrante Europa c’è già molto materiale pronto da spedire in Ucraina, ma c’è una cosa che manca e invece è urgente: l’acqua, in bottiglie grandi o piccole, purché arrivi perché stanno bombardando tutti gli acquedotti e c’è penuria di acqua pulita da bere e per cucinare. E’ questo l’appello che il sindaco Federico Sboarina ha fatto stamattina dalla sede della Protezione civile, dove è incessante il via vai di macchine che stanno portando gli aiuti.
Il primo tir, che sarebbe dovuto partire oggi, è stato utilizzato in emergenza per un trasporto di materiale sanitario. Il carico da Verona, con gli alimenti a lunga conservazione e prodotti per la pulizia, verrà fatto nei prossimi giorni, in tempo proprio per inviare anche l’acqua. A riempire il capannone sono stati al momento 7 Comuni veronesi (Povegliano, Isola della Scala, Villafranca, Albaredo, Vigasio, Bussolengo, Oppeano), centinaia di cittadini che arrivano spontaneamente, le parrocchie e alcune associazioni.
Ci sono anche cittadini che vanno a ritirare i cartoni vuoti e poi tornano con il materiale già correttamente diviso e stoccato pronto per la spedizione, risparmiando lavoro ai volontari della Protezione civile. Sono dieci persone per turno impegnate nelle operazioni e per tenere aperto il centro raccolta: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12, e martedì e giovedì, anche il pomeriggio, dalle 15 alle 17. Il Coc (Centro operativo comunale) della Protezione civile al Quadrante Europa è stato aperto esattamente due anni fa.
“Due anni fa come oggi abbiamo aperto questo centro operativo della Protezione civile e non l’abbiamo più chiuso – ricorda il sindaco Sboarina -. Dal Covid al nubifragio e adesso la guerra, i nostri volontari non si sono mai fermati. Una macchina operativa che funziona perfettamente e da qui oggi lancio l’appello ai veronesi. C’è una emergenza nell’emergenza e cioè quella dell’acqua. Se potete portare cartoni di bottiglie perché gli acquedotti sono tutti bombardati e serve acqua buona da bere. Ringrazio la generosità di tante persone e tante associazioni, che stanno facendo moltissimo. Tutta la città e tutto il territorio sono mobilitati perché, dopo la condanna della guerra, è emersa subito la grande capacità solidale dei Veneti. Il Quadrante Europa è diventato punto di riferimento per tutto il nord Italia e dall’ambasciata abbiamo in tempo reale le notizie sulle urgenze del popolo ucraino”.