Bertucco mette nel mirino Gasparato e la variante urbanistica alla Marangona dopo che la Commissione regionale Vas ha respinto anche la nuova proposta scaligera, dopo una prima bocciatura nel febbraio 2021. Spiega il consigliere comunale: «Il punto debole della proposta è e resta la viabilità. L’Ulss9 aveva osservato che i collegamenti sostenibili con la Marangona sono “quasi totalmente assenti” lamentando inoltre l’assenza di una valutazione complessiva dell’area vasta circostante che somma ben 10 milioni di metri quadrati e sulla quale non esiste alcuna programmazione. Il Comune di Castel D’Azzano aveva osservato che gli studi del Consorzio Zai tengono conto della variante alla Statale 12 che tuttavia al tempo non era stata neanche stata finanziata. Restando per buona parte inevase, queste osservazioni rappresentano un limite oggettivo alla Variante della Marangona che questa amministrazione non riuscirà ad approvare entro la fine del mandato. E pensare che nel settembre 2021 proprio con questo compito l’attuale presidente Gasparato era stato confermato alla presidenza del Consorzio Zai, anche con il voto favorevole del Pd.
Ricordiamo brevemente – aggiunge Bertucco – la storia di questo disgraziato provvedimento: nella passata amministrazione, Tosi se lo era trascinato dietro fino agli ultimi giorni di mandato senza riuscire ad approvarlo in Consiglio a causa del voltafaccia dei consiglieri di Verona Domani guidati proprio da Gasparato nel frattempo diventati fraterni alleati del futuro nuovo Sindaco Sboarina. Raccolta la bandiera della Marangona dopo le elezioni del 2017, Gasparato e soci ci hanno messo tre anni per rivisitare l’accordo di programma ma se lo sono fatti bocciare non una ma ben due volte. Diventa difficile immaginare una amministrazione più incapace dell’attuale».