Generali approva il bilancio consolidato e il progetto di bilancio della capogruppo al 31 dicembre 2021 e raggiunge quelli che giudica “risultati record” con raccolta premi, risultato operativo e utile netto in crescita e “una posizione di capitale estremamente solida”. Nella sintesi, il risultato operativo appare il migliore di sempre a 5,9 miliardi (+12,4%), grazie allo sviluppo di tutti i segmenti di business. Premi lordi a 75,8 miliardi (+6,4%), in aumento sia nel Vita (+6,0%) che nel Danni (+7,0%). La raccolta netta Vita cresce a 12,7 miliardi (+4,4%), concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia.
Il “new business margin” sale a 4,52% (+0,57) e il Combined Ratio si consolida al 90,8% (+1,7), al vertice della categoria. Forte crescita dell’utile netto a 2.847 milioni (+63,3%), mentre quello normalizzato, che sconta l’integrazione di Cattolica, è di 2.795 milioni. Il Solvency Ratio si conferma solido al 227%, grazie a generazione di capitale per 3,8 miliardi. Il CdA propone un dividendo per azione pari a 1,07 euro. Il piano strategico infine si concentra sulla crescita sostenibile del gruppo, il miglioramento del profilo degli utili e un’aumentata capacità di generare ritorni collocando la compagnia ai vertici del settore.
Il CdA si è riunito per l’ultima volta con il presidente uscente Gabriele Galateri di Genola, e i risultati cono stati commentati dal Group CEO Philippe Donnet. “Con questi eccellenti risultati concludiamo con successo il piano “Generali 2021”, dimostrando la nostra capacità di mantenere le promesse fatte al mercato. Negli ultimi due cicli strategici abbiamo consolidato la leadership in Europa e siamo diventati “Partner di Vita” per 67 milioni di clienti in tutto il mondo grazie alle competenze dei nostri dipendenti e agenti. Generali è ai vertici del settore per solidità patrimoniale, redditività e crescita, ha rafforzato la presenza nei mercati a elevato potenziale e ha sviluppato l’asset management”.
“Ora siamo impegnati nell’implementazione della strategia “Lifetime Partner 24: Driving Growth”, focalizzata sulla crescita sostenibile, sull’ulteriore miglioramento della qualità degli utili e sulla creazione di valore per tutti gli stakeholder. L’approccio rigoroso e disciplinato all’impiego di capitale”, aggiunge Donnet, “la sostenibilità integrata nel business e l’aumento di investimenti nella trasformazione digitale e tecnologica saranno i fattori chiave del successo del nuovo piano. Per quanto riguarda la crisi in Ucraina, come già avvenuto per la pandemia Generali e i suoi dipendenti si sono attivati immediatamente con iniziative concrete per aiutare i rifugiati. Il gruppo ha una presenza storica nell’Europa Centrale e dell’Est e continuerà a supportare le comunità colpite dalla guerra”.
E proprio partendo dalla drammatica situazione ai confini orientali dell’Europa, Generali ha anticipato le valutazioni sull’esercizio in corso, rilevando che “rispetto alle previsioni di un’economia globale in ulteriore ripresa nel 2022, il conflitto russo-ucraino ha determinato un contesto di maggiore incertezza e volatilità e un rischio di revisione al ribasso delle stime di crescita. A oggi lo sviluppo del conflitto rimane imprevedibile e di conseguenza non è possibile una stima ragionevole dell’effetto sui mercati e sul business assicurativo. In tale contesto il gruppo conferma e prosegue la strategia di ribilanciamento del portafoglio Vita a rafforzare ulteriormente la profittabilità per una più efficiente allocazione di capitale, anche supportato da un’estensiva analisi dei portafogli esistenti”.
“Nel Ramo Danni l’obiettivo nei mercati assicurativi maturi in cui il gruppo è presente è di massimizzare la crescita e, parallelamente, di rafforzarsi nei mercati ad alto potenziale. Nel segmento Asset Management”, continua la nota di Generali, “proseguiranno nel 2022 le attività del nuovo ciclo, per ampliare il catalogo prodotti. Inoltre in linea con il nuovo piano strategico il gruppo punta a una crescita sostenibile, a migliorare il profilo degli utili e a guidare l’innovazione per realizzare un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione tra il 6% e l’8% tra 2021 e 2024, a generare flussi di cassa netti disponibili a livello della Capogruppo superiori a 8,5 miliardi nel periodo 2022-2024 e a distribuire agli azionisti dividendi cumulati per un ammontare di 5,2 – 5,6 miliardi tra 2022 e 2024”.
In precedenza il CdA aveva approvato la lista dei candidati da presentare all’assemblea per il prossimo mandato che durerà fino al 2025. “La lista dei candidati posizionerà Generali al di sopra della media europea in termini di indipendenza e parità di genere e abbasserà l’età media del board collocandola al di sotto della media europea”, sottolinea la compagnia. “La maggior parte dei candidati presenta significative esperienze manageriali in gruppi internazionali. La lista è stata definita in modo da assicurare equilibrio tra la continuità rappresentata dagli attuali consiglieri e le competenze ed esperienze dei nuovi. Inoltre la maggioranza dei candidati vanta esperienze in ambito ESG e strategia di modello di business”.
Secondo Gabriele Galateri di Genola, presidente uscente di Generali, “La lista del CdA approvata esprime competenze e professionalità eccellenti a livello internazionale e conferma la validità di un processo di selezione trasparente, capace anche di rispondere alle esigenze che gli investitori hanno indicato. Sono convinto”, precisa, “che i candidati siano in grado di accompagnare Generali nella nuova strategia e di gestire al meglio le sfide che il gruppo dovrà affrontare nei prossimi anni”. Della lista dei candidati, che indica il potenziale presidente in Andrea Sironi e conferma come amministratore delegato Philippe Donnet, fanno parte appunto Sironi e Donnet, Clemente Rebecchini (attuale vicepresidente), Diva Moriani, Luisa Torchia, Alessia Falsarone, Lorenzo Pellicioli, Clara Furse, Umberto Malesci, Antonella Mei-Pochtler, Marco Giorgino, Sabine Azancot e Monica De Virgiliis.