Difficile smarcarsi – qui il nostro video – dalla retorica del pallone, ma questa è soltanto l’apparenza. La sostanza è invece un grande appello alla città, agli elettori che hanno disertato le urne nelle ultime tornate elettorali soprattutto, presentando un progetto ancora “aperto”, che può accogliere altri veronesi rispetto a quelli rappresentati dal lungo elenco di partiti, movimenti e associazioni che corrono per Damiano Tommasi. Questa mattina, a Castel San Pietro, il candidato del centrosinistra “largo” ha presentato la sua squadra e il suo simbolo “Rete”, un’ansa stilizzata dell’Adige. Una squadra che adesso va da Azione di Calenda al Movimento 5Stelle, passando per tante altre realtà – da Traguardi ai partiti più tradizionali -, ma che Tommasi vuole allargare ancora di più. «La Rete (sarà potrebbe essere anche il nome della civica del candidato sindaco) non è chiusa, è per sua natura accessibile e aperta. Chiunque può connettersi. Per entrare però bisognerà usare delle password ben specifiche, e le password altro non sono che i nostri valori. Quindi, chi si riconosce in questi è il benvenuto. Verona deve ambire ad essere esempio positivo».
Damiano Tommasi punta direttamente ai tanti veronesi che si sono disinteressati alla vita pubblica: «Lo so – spiega – che questo è il momento probabilmente meno adatto per parlare di Palazzo Barbieri, di elezioni amministrative. Le preoccupazioni delle famiglie sono altre ed i pensieri altrove. Ma questa è la nostra città, è il nostro futuro. Dobbiamo riportare i veronesi a votare. Mi piacerebbe avere il record dei votanti perchè una città che partecipa è una città che pone domande, pretende e dà risposte. E dobbiamo tornare ad essere orgogliosi di Verona – anche a dispetto di quanto accade – e dobbiamo tornare ad essere ambiziosi. Verona ha un futuro da grande città, connessa da protagonista con l’Europa, e non dobbiamo aspettare oltre. Verona ha tantissime risorse, dobbiamo esserne consapevoli e non chiuderci nel recinto delle ideologie che molto spesso limitano la messa a terra di valori altrimenti ampiamente condivisi. La nostra proposta è rimettere al centro Verona, la cura di Verona e dei veronesi: chiunque crede in questo è benaccetto. L’importante è la squadra e non tanto chi prende per primo in mano in microfono: da soli non si va da nessuna parte».