Forse, dice l’Arpav, l’agenzia regionale che studia la meteorologia e ci dà sempre delle previsioni del tempo affidabili, all’inizio della prossima settimana potrebbe arrivare qualche nuvoletta e magari ci potrebbero anche essere delle precipitazioni. Ma, si sa, le previsioni meteo oltre i tre giorni sono sempre un azzardo. Quindi sole, cielo azzurro e secco fino a tutto il weekend. Poi, quantomeno, la speranza che possa piovere. Un periodo di siccità così prolungato era trent’anni che non lo vedevamo in Veneto e nel nord Italia. Il 2017 è stato l’anno più siccitoso, ma il 2022 è avviato a batterlo. E questo è un problema che si riflette sull’aria che respiriamo e sull’agricoltura. Non occorre fare tanti discorsi per capire che se non piove le polveri, sottili e non, vengono mai lavate e continuano a librarsi nell’aria che respiriamo. E non è una bella cosa per la salute. Poi c’è il problema dell’agricoltura per la quale, se continua così, si prevede un calo della raccolto del 30%. Un bel danno. Come se non bastasse tutto il resto che ci è venuto addosso ultimamente. Tutta colpa del cambiamento climatico che influisce sulla temperatura, sule precipitazioni e sull’energia presente nell’atmosfera che, aumentando, genera fenomeni estremi, come tempeste o per le ondate di calore. In Italia negli ultimi anni c’è stato un importante aumento della temperatura, maggiore d’estate, ma anche d’inverno. Uno degli elementi più preoccupanti è la diminuzione delle precipitazioni invernali. Piove e nevica molto meno. E questo per i campi e per i corsi d’acqua destinati ad irrigarli è un bel guaio. E s’impoverisce anche la falda idrica.
Le cause? La vulgata dà la colpa all’uomo, ai gas che produce, all’effetto serra. Ma alcuni osservano che esiste anche una ciclicità che ha caratterizzato il clima nel mondo. Chiaro che dei secoli e dei millenni scorsi non ci sono registrazioni scientifiche delle temperature. Ma dai documenti storici possiamo dedurre che, per esempio, ai tempi dell’antica Roma il clima dev’essere stato particolarmente mite a giudicare dall’abbigliamento e dagli usci e costumi dell’epoca. Come pare che il clima si sia irrigidito nel Medioevo. In ogni caso ci troviamo di fronte ad una situazione che farà diventare l’acqua sempre più preziosa. Ricordiamocelo sempre. Non sprechiamola.