I ragazzi delle scuole che si richiamano agli ‘insegnamenti’ di Greta Thunberg si sono ritrovati ieri davanti alla Stazione di Porta Nuova per manifestare “contro la guerra e per il clima”. A un giorno di vacanza non si dice mai di no. Siamo stati tutti a scuola. Tutte le scuse sono buone. Ma stavolta la manifestazione studentesca è fuori tempo e fuori luogo. Fuori tempo, perché con le difficoltà che discendono dalla guerra in Ucraina tutte le chiacchiere della ragazzina svedese che ha incomprensibilmente trovato udienza presso le massime istituzioni dell’Occidente, Papa compreso, sono a zero. Chi vuoi che pensi alla transizione ecologica se all’orizzonte c’è la difficoltà di accendere il fornello o di far andare avanti le nostre fabbriche coi combustibili tradizionali, al punto che in alcuni paesi si sta tornando al famigerato carbone? Ci sono ben altri problemi oggi! E a questi ragazzi gli insegnanti dovrebbero averglielo spiegato il giorno prima che andassero a fare i trenini colorati per le strade.
Ma Fridays for future è anche fuori luogo. Non è né intelligente né di buon gusto andare per le strade a cazzeggiare dicendo che la guerra è frutto di insensibilità ambientale. Forse qualcuno dovrebbe spiegarglielo che in questo momento il rischio non è l’effetto serra, ma l’effetto guerra.