Questa mattina 50 cittadini di tutte le età si sono messi al lavoro per ripulire la Spianà, l’area verde a ovest di Verona che decenni di abbandono incontrollato hanno purtroppo trasformato in una vera e propria discarica, spinti dall’obiettivo di ribadire che il patrimonio ambientale cittadino va tutelato e restituito al meglio.
Nell’arco di poche ore i volontari, chiamati a raccolta dal movimento civico Traguardi, hanno messo insieme 60 sacchi della spazzatura e diversi altri rifiuti speciali, fra cui lampade al neon, pentole, alcune valigie e il paraurti di un’automobile. L’appuntamento di pulizia straordinaria e di riscoperta della Spianà si è concluso con la presentazione di alcune proposte di Traguardi per la rigenerazione di questo luogo dimenticato, fra cui la realizzazione di nuove piste ciclopedonali che colleghino i quartieri Stadio, Borgo Milano e San Massimo, il recupero del percorso della salute, aree attrezzate per lo sport e il tempo libero e un’area pic-nic attrezzata.
«Si tratterebbe di pochi e semplici interventi per tutelare questo luogo e allo stesso tempo offrire servizi ai cittadini dei quartieri circostanti. Dei primi passi, insomma, che però da soli non bastano. La Spianà è un territorio dall’enorme potenziale, un vero e proprio tesoro naturalistico che può essere valorizzato nel modo giusto soltanto attraverso un piano organico di bonifica e rivitalizzazione dell’area, che contempli la ricerca di finanziamenti all’esterno e un maggiore coinvolgimento dei privati per la manutenzione del verde», afferma Pietro Trincanato, presidente di Traguardi.
«Dopo aver più volte segnalato le situazioni di incuria alle autorità competenti e aver richiesto l’installazione di apposite telecamere di sorveglianza nelle aree più critiche, abbiamo voluto metterci in gioco in prima persona, come abbiamo fatto altre volte, per sensibilizzare i cittadini a prendersi cura di una zona che, sebbene sia parzialmente di proprietà privata, è considerabile patrimonio di tutti i veronesi, visto anche il vincolo che ne impedisce l’edificabilità se non per uso sportivo. Crediamo che la cura della città debba partire innanzitutto da chi, oltre ad abitarla, si candida per amministrarla», precisa Giacomo Cona, segretario di Traguardi.