Un successo oltre le aspettative. Allo scadere della mezzanotte del 30 marzo scorso si è chiuso ufficialmente il bando pubblico TI 6.4.2 (aperto il 14 gennaio), dal titolo “Creazione e sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali”, un bando afferente a “IN.S.I.E.M.&”, il PSL (Piano di Sviluppo Locale) 2014-2020 pensato per sostenere gli investimenti finalizzati alla creazione di nuova occupazione e alla rivitalizzazione economica e sociale del territorio rurale, anche attraverso la nascita e lo sviluppo di attività extra-agricole sia produttive che di servizio.
93 le richieste pervenute e inserite sugli applicativi di Avepa (Agenzia Veneta per i pagamenti, l’ente che proprio ieri ha avviato la fase istruttoria e di verifica dei requisiti e punteggi di ogni singolo progetto), di cui cinque finalizzate alla realizzazione di nuove imprese e le restanti per implementazioni, ampliamenti o perfezionamenti di attività già esistenti.
Le domande provengono da tutto il territorio: richieste da ben 26 comuni su 39 rientranti nel territorio di competenza del GAL, che vanno da Malcesine a San Giovanni Ilarione, passando da San Zeno di Montagna, Bosco Chiesanuova, e Selva di Progno per citarne qualcuno.
«Per quanto riguarda le tipologie di attività per cui è stato richiesto un finanziamento, possiamo dire che le più gravitano nell’ambito turistico, stiamo parlando di alberghi, alloggi per vacanze, affittacamere, ma ci sono anche bar» spiega la direttrice del GAL Baldo-Lessinia Elisabetta Brisighella.
La dotazione finanziaria complessiva del bando 6.4.2. ammonta a 1 milione di euro e prevede interventi di ristrutturazione, ammodernamento dei fabbricati e acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature. Il cofinanziamento, rispetto alla spesa ammissibile e alla tipologia di intervento, varia dal 50% al 35%.
Presenti tra le oltre 90 richieste anche diverse attività legate al commercio al dettaglio, ad esempio di prodotti alimentari, di frutta e verdura, di articoli sportivi. Sempre nella sfera alimentare, sono arrivate domande per panifici, mini market e botteghe di paese. Richieste anche per rifugi di montagna, e questa è una novità assoluta, e per la ristorazione. Su 93 richieste, solo una decina sono progetti di imprese che, nei bandi del 2019 e del 2020, avevano già presentato domanda (i settori sono i più diversi). Le altre sono domande “ex novo”.
«Una partecipazione oltre le aspettative, che vale doppio. – commenta il presidente del GAL Baldo-Lessinia Ermanno Anselmi – Stiamo uscendo da una emergenza pandemica, vicino a noi c’è una guerra, stiamo assistendo a una crescita incontrollata dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Un contesto che porterebbe i più a fermarsi e a non esporsi finanziariamente in questa congiuntura difficile e delicata. E invece il territorio della Lessinia ha risposto ancora una volta con la voglia di guardare oltre, per questo che dico che il risultato ottenuto va moltiplicato per due».
«Per il GAL sono stati due mesi intensi, abbiamo girato tutta la provincia per presentare questo bando e abbiamo incontrato negli undici incontri in presenza oltre duecento persone. – prosegue Anselmi – La soddisfazione, visto il risultato della partecipazione al bando, è di essere stati in grado di tenere alta la tensione positiva del fare impresa e a coinvolgere tutto il territorio».
Agli incontri e tra i soggetti richiedenti anche molti giovani. «E questo fa tanto piacere, – sottolinea ancora il presidente del GAL Baldo-Lessinia – significa che c’è futuro per la Lessinia. Le domande ora verranno valutate da Avepa, speriamo che molte delle idee presentate possano rispettare i parametri necessari ed essere finanziate. Chiaramente il mio pensiero andrà anche a chi non vedrà finanziato il proprio progetto, invitando gli esclusi a tenersi pronti perché continueremo a proporre strumenti come il 6.4.2., necessari per lo sviluppo del territorio montano e per incentivare la voglia mai assopita della gente di montagna di fare impresa, di creare lavoro e opportunità».