Giorgia Meloni – qui il nostro video – arriva a Verona per lanciare la campagna elettorale di Federico Sboarina e per inviare un messaggio a Forza Italia (unico tassello del Centrodestra che ancora manca alla coalizione del sindaco uscente anche se civiche e Noi con l’Italia coprono ampiamente quel bacino): «Mi parrebbe davvero strano che a Verona – spiega alla conferenza stampa che ha preceduto la sua visita al Vinitaly – una città dove l’amministrazione Sboarina ha fatto tanto e l’ha fatto bene, non si riesca a ricreare quella coalizione che caratterizza tutte le altre città in competizione nel Veneto. Non ho ancora notizie, ma sono ottimista al di là delle discussioni sul territorio. Confido che alla fine si riuscirà ad essere compatti anche qui».
Il PD ha annunciato ieri che metterà in lista due suoi parlamentari, adotterete questa strategia anche come Fratelli d’Italia? «Non ne abbiamo ancora parlato in verità. La nostra intenzione è quella di aprire il più possibile alla società civile, alle partite IVA, ai professionisti, ai ristoratori, ai titolari delle palestre… Ai titolari di quelle imprese in sostanza che sono state costrette a restare chiuse negli ultimi due anni, subendo un grave danno economico, quando era possibile continuare a farle lavorare adottando degli strumenti assai semplici come la ventilazione meccanica controllata che ha dato ottimi risultati, meno 82,5% come tasso di positività ove adottata, con un costo assolutamente contenuto. Prima ci apriremo a loro e poi decideremo».
Meloni parla poi della prossima campagna elettorale: «Verrò anche nelle prossime settimane a Verona e ci verrò molto volentieri dato che qui si vede come funziona una buona amministrazione. Verona oggi ha una visione ed una strategia ben chiara. Perchè, vedete, si può governare per tirare a campare, e per tagliare qualche nastro. Oppure si può governare pensando al futuro e costruendo il futuro anche in periodi molto difficili come sono stati gli ultimi per il Covid e come continuano ad esserlo con la guerra in Ucraina. E con Federico Sboarina la visione è stata, ad esempio, investire sulla Fiera considerandola un asset fondamentale per la ripresa e così è stato: Verona è stata la prima a ripartire in Italia. Un’altra visione è stata quella di riprendere in mano la Fondazione Arena, salvarla, evitandone il fallimento che sarebbe stato una caduta di prestigio per l’Italia intera, ed averla riportata ai vertici internazionali. e, non a caso, anche l’Arena di Verona è stata il primo teatro a riaprire in Italia. Dall’umiliazione universale al sostegno al sociale: ricordo come l’amministrazione Sboarina abbia tagliato la pessima abitudine dei biglietti omaggio per Vip e col ricavato di questa vendita aggiuntiva si sia creato un nuovo fondo contro le povertà. Aggiungo, poi, l’investimento sull’aeroporto e quella “variante Sboarina” (la 29.ndr) che ha rimesso in moto l’economia della città. Ecco, vengo volentieri a Verona perchè qui si può toccare con mano una ottima amministrazione. Considerate che tutto questo è avvenuto in pandemia e che oggi Verona è la capitale italiana della solidarietà verso l’Ucraina con la gestione dell’hub per gli aiuti».