In Italia, fortunatamente, non abbiamo la guerra come in Ucraina, ma ogni giorno muoiono di Covid quasi 150 persone. Come se ci fossero dei bombardamenti. Solo che invece di colpire i palazzi colpiscono direttamente gli italiani. Ieri ce ne sono stati 149. Il giorno prima 155. E’ vero che la pandemia ha virato e che la variante Omicron provoca una malattia meno grave anche se è più diffusiva, ma 150 morti al giorno sono il bilancio di una guerra. Probabilmente, dicono gli esperti, le vittime sono destinate a calare, ma è un fatto che il Coronavirus continui a girare e se anche alla maggior parte dei contagiati provoca un semplice raffreddore o della febbriciattola, specie nei vaccinati e nei re-infettati, c’è sempre qualcuno, magari con il sistema immunitario più debole o non vaccinato o con la salute minata anche da altre malattie che ci lascia mia pelle.
Queste cose, anche se magari non fa piacere sentirsele dire, è bene ricordarle. Adesso siamo tutti presi dalla guerra in Ucraina e dalla situazione politica internazionale che hanno oscurato la pandemia. Ma non c’è un solo scienziato che sia uno ad aver proclamato finita la pandemia. Il Covid ha solo cambiato tattica. Per perpetuarsi evita di uccidere i contagiati in modo che diventino essi stessi strumenti della sua diffusione. Ma qualcuno muore. E sono sempre troppi.
Ad autunno è prevista una recrudescenza della pandemia, tanto che le agenzie sanitarie internazionali, Ema e ISS compresi, stanno studiando di somministrare la quarta dose -o secondo richiamo o booster- agli over80, o anche over50. Vedremo. Magari nel frattempo verrà preparato un poli-vaccino, efficace per tutte le varianti conosciute e per l’influenza. Intanto, a fronte dei 150 morti quotidiani, continuiamo ad usare le mascherina al chiuso e a lavarci le mani evitando gli assembramenti.