(di Elisabetta Tosi) Quattro nuove etichette sono le novità offerte dalla Cantina Valpolicella di Negrar al recente Vinitaly. Di per sè non sarebbe una notizia – presentare ogni tanto prodotti nuovi dovrebbe essere nel DNA di ogni azienda, del vino e non – se non fosse per la tipologia dei vini: 3 bianchi e un rosso giovane, laddove questa cooperativa è famosa per i suoi vini rossi e di lungo invecchiamento.
«Si tratta di quattro vini che escono dalla nostra produzione tradizionale, anche se rientrano nella linea “Domini Veneti” destinata all’Ho.Re.Ca – spiega Daniele Accordini, direttore generale ed enologo dell’azienda -. Oggi la nostra cooperativa produce in prevalenza vini rossi, che ci hanno dato e continuano a darci grandi soddisfazioni e che hanno successo, ma che sono anche per loro natura vini stagionali, adatti all’autunno e all’inverno. Per questo presentiamo 3 bianchi: 3 cru di Soave, ai quali abbiamo applicato lo stesso concetto di qualità che usiamo in Valpolicella».
Tutti e tre i bianchi nascono da uve cresciute in vigneti di una delle 33 Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) che caratterizzano la denominazione del vino bianco classico d’Italia: Soave Le Coste 2021, Soave Foscarino 2021 e Soave Superiore Castellaro 2020. Tre bottiglie che permettono di farsi un’idea del ventaglio di profumi e gusto di cui è capace il Soave quando viene interpretato rispettando le caratteristiche delle sue diverse parcelle, nelle quali a terreni bianchi e calcarei si alternano tratti di suoli rosso- argillosi, o neri e basaltici, di origine vulcanica.
Un design a tutta etichetta, dai colori d’impatto e dallo stile contemporaneo – è infatti opera di un artista sudafricano – è invece il packaging che caratterizza “Sì, Mento” 2019, il nuovo rosso fresco destinato in particolare ad un pubblico di giovani anche nel prezzo (intorno 4- 5 euro a bottiglia): un vino a Indicazione Geografica Tipica fatto con Corvina e Corvinone, con un grado alcolico misurato (12,5%) e un residuo zuccherino tale che, pur non rendendolo un vino dolce, gli permette di definirsi “morbido”. «Questo vino è dedicato ai Millennials (nati tra il 1980 e il 1990) e alla generazione Z (nati dal 1995 in poi) – è il commento di Accordini – Giovani che oltre a poter spendere qualcosa in più per una bottiglia di pregio, dal vino vogliono anche un messaggio».
Giocata sul contrasto degli opposti giorno/notte, maschio/femmina, l’etichetta ha riferimenti iconografici alla storia e alla cultura di Venezia, e s’ispira alla storia di Teresa Landi, in arte Bellino, una cantante che, per poter calcare le scene, nel Settecento si era travestita da uomo. Così questo vino, che anche nel nome riecheggia la tecnica di vinificazione per la quale la Valpolicella è famosa, «Sembra un vino da appassimento, ma non lo é: la sua dolcezza gli viene dai 12 gr/litro di di zuccheri residui. I giovani oggi sono sempre più curiosi e infedeli – conclude Accordini -. Per questo anche noi come Cantina dobbiamo poter proporre cose diverse. “Sì, Mento” è un rosso dove prevale il frutto, e che può essere bevuto anche molto fresco, quindi perfetto come aperitivo».