Fra ieri e oggi un po’ di pioggia è caduta. Ha pulito le strade dalle polveri, specie quelle sottili, ma non è bastata a risolvere il problema principale: quello della siccità che attanaglia la nostra agricoltura e che sta mettendo a repentaglio i raccolti. Proprio un bel guaio. Nel mese di marzo ha piovuto l’81% in meno della media. Ed anche in aprile rimaniamo abbondantemente sotto la media. Si spera che nei prossimi giorni arrivino nuove precipitazioni, ma intanto l’Adige, che nella nostra provincia è la maggior fonte di acqua da irrigazione, è in secca. Una secca che davvero si stenta a ricordare. Per questo la Regione Veneto ha chiesto a quella del Trentino Alto Adige di aumentare la portata del fiume Adige di 20 metri cubi al secondo.
Ma anche i bacini delle centrali idroelettriche delle due province autonome sono al 20% della quantità media di questo periodo dell’anno ed i nostri ‘vicini da casa’ stanno valutando cosa fare di fronte alla richiesta veneta. L’assessore all’ambiente della Provincia di Bolzano Giuliano Vettorato assicura che “una mano certamente la daremo, ma anche da noi la siccità sta creando seri problemi, dopo un centinaio di giorni senza piogge intense”. Da dicembre a metà aprile ci sono state precipitazioni solo per la metà della media. In val Venosta e a Merano addirittura il 30%. Di conseguenza anche con il disgelo la quantità d’acqua che arriverà in pianura e nei bacini sarà minore, tanto che l’assessore sta già raccomandando alla popolazione di utilizzare l’acqua con parsimonia. L’assessore altoatesino alla protezione civile Arnold Schuler ricorda che l’Adige in pianura garantisce acqua potabile a 200.000 persone.
Come se ciò non bastasse, tanto per dire che le disgrazie non arrivano mai sole, la carenza d’acqua ha anche i suoi effetti negativi sulla produzione di energia elettrica, proprio in un momento in cui sarebbe necessario poter cintare sulle fonti di energia alternative al gas.
L’assessore della provincia autonoma di Trento Mario Tonina precisa che un rilascio eccezionale di acqua dalle dighe potrebbe avvenire solo con un provvedimento nazionale in caso di stato di emergenza.