(di Paolo Danieli) Donna Assunta. L’hanno sempre chiamata così Raffaella Stramaldinoli, la moglie di Almirante, morta oggi a 100 anni. Una calabrese dal carattere forte che ha continuato a occuparsi di politica anche dopo la morte del leader della destra italiana avvenuta nel 1988. Sette anni prima che Almirante morisse l’avevo conosciuta anch’io Donna Assunta. L’incontro l’ho descritto nel libro “Verona a destra” (ed. Settimo Sigillo).
“Nella prima estate del 1982 Almirante, proveniente da Levico, dove aveva una casa per passare le vacanze in montagna, era venuto a Verona per i funerali di Savoia. Ci eravamo fermati a pranzo a Pastrengo al ristorante “Stella d’Italia”. In quell’occasione era accompagnato dalla moglie, la famosa donna Assunta, che allora non era ancora celebre. A tavola la signora Almirante notò che portavo al collo una croce celtica, come tutti gli appartenenti al famoso “gruppo umano”.
“Dottore,– si rivolse a me con un’espressione mista fra il corrucciato e lo schifato col suo accento calabrese la signora Almirante- perché porta al collo quella croce?”
“ Mah …– risposi io – è la croce celtica, è il simbolo della destra europea…”
“ Ma è brutto…”
“ Le pare brutto? Per me è bellissimo: semplice, essenziale, quello che dev’essere un simbolo…”
“ Eppoi – incalzò donna Assunta- porta anche sfortuna…”
“Perché? – feci io di rimando – Cosa glielo fa pensare?”
“ Pensi che come lei la portava sempre al collo anche il professor Semerari…e guardi un po’ che fine ha fatto…con la testa tagliata!”
Donna Assunta si riferiva al prof. Aldo Semerari, psichiatra criminologo legato agli ambienti dell’ultra-destra, che a Roma era stato decapitato qualche mese prima per oscuri motivi, non si sa se legati al terrorismo o alla malavita. L’argomentazione di donna Assunta era sicuramente di quelle forti.
“Non credo a queste cose…” le risposi sorridendo per gentilezza.
Allora, prima che si aprisse una discussione Almirante, che sedeva di fianco a me mangiando velocissimo com’era suo solito, fra un boccone e l’altro mi disse sogghignando guardandomi con quei suoi occhi azzurrissimi, profondi e altrettanto furbi:
“Ah…ti sei messo male a discutere di ‘sta roba con mia moglie! Quella non ti molla più finché non dai ragione a lei!”
Dimostrando chiaramente che in fin dei conti a lui della celtica non gliene fregava niente. E io, seguendo il consiglio del Capo, dato per giunta così simpaticamente, lasciai cadere il discorso.”