“Sul conflitto in Ucraina la penso come Papa Francesco. Occorre posare le armi e lavorare seriamente per il cessate il fuoco. La politica accolga l’appello del Pontefice”. Lo afferma il deputato della Lega e consigliere comunale Vito Comencini, che sottolinea: “È molto positivo che si stia sempre più allargando il fronte politico e sociale di coloro che dicono no all’invio di nuove armi in Ucraina. All’inizio del conflitto la mia sembrava essere una delle poche voci isolate, invece col tempo sia la politica che i cittadini si sono resi conto che la strada per la pace è un’altra rispetto a quello che stanno conducendo gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Da giorni il segretario della Lega Matteo Salvini chiede di interrompere la fornitura di armamenti a Kiev. Occorre fermare il conflitto, non alimentarlo”.
Nelle scorse ore Papa Francesco ha dichiarato che “l’abbaiare della Nato alla porta della Russia” avrebbe indotto il capo del Cremlino a reagire male e a scatenare il conflitto. Secondo Comencini “occorre andare oltre alla divisione tra cosiddetti filorussi e filoucraini e lavorare seriamente con le armi della diplomazia. Da questo punto di vista è importante la disponibilità di Papa Francesco a incontrare Putin e l’apertura in queste ultime ore da parte di Mosca. Occorre essere al fianco dei popoli, che, indistintamente, stanno pagando a caro prezzo per questo conflitto che ha radici lontane”