L’Assemblea dei Sindaci, tornata a riunirsi dopo oltre due anni di stop per l’emergenza Covid-19, e il Consiglio Provinciale hanno approvato all’unanimità oggi pomeriggio, mercoledì 4 maggio, il Rendiconto di gestione 2021 della Provincia di Verona.
Rispettati gli equilibri di bilancio, nonostante le minori entrate dovute soprattutto alla contrazione, sul 2020, di 2 milioni di euro dell’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione sui passaggi di proprietà dei veicoli e sulle immatricolazioni di quelli nuovi (4,8 milioni in meno rispetto al 2019 in pre-pandemia). Le entrate sull’Rc auto, rispetto al 2020, sono rimaste stabili ma inferiori di 2,7 milioni sul 2019. Entrambe le voci sono state compensate dal trasferimento statale per l’emergenza Covid-19 noto come “fondone”.
L’avanzo di amministrazione si è attestato a 144,8 milioni di euro (erano 142,9 nel 2020). Di questi, 34,2 milioni sono obbligatoriamente accantonati nei diversi fondi previsti dalla normativa, 2,7 sono legati a trasferimenti da altri enti, mentre 104,3 sono già stati destinati dal Consiglio a coprire la previsione di accensione di nuovi mutui per le opere programmate dall’Ente nei prossimi anni, soprattutto sulla viabilità, scuole e patrimonio. La residua disponibilità di 3,6 milioni di euro sarà quasi integralmente utilizzata per fronteggiare i costi di energia e materie prime in aumento e per il recupero delle entrate tributarie, tenuto conto che i dati del primo trimestre di quest’anno sul gettito da Ipt e Rc auto sono in calo di 1,2 milioni e di 250 mila euro rispetto ai dati già negativi dello stesso periodo del 2021.
Sul piano operativo il 2021 – oltre ai nuovi cantieri e alle attività ordinarie come ad esempio la manutenzione delle strade (15 milioni di euro tra manutenzioni ordinarie e asfaltature) e delle scuole – è stato caratterizzato dall’emergenza Covid-19. La Provincia è stata impegnata sia nella distribuzione di materiali e presidi sanitari in tutto il territorio, attraverso la Protezione Civile, sia nel coordinamento tra amministrazioni locali e istituzioni nelle riunioni dei Sindaci convocate dal Presidente per la gestione dell’emergenza. Sul tema degli spazi scolastici, da ricordare l’acquisto dell’edificio di via Polveriera Vecchia in città dalla Fondazione Cariverona, che ha permesso di ricavare e mettere a disposizione sette aule per gli studenti degli istituti veronesi.
Nel Trasporto Pubblico Locale gli uffici del Palazzo Scaligero hanno operato, con la società che gestisce il servizio, per istituire corse bis aumentando i mezzi per gli utenti, in particolare ricorrendo ad autobus altrimenti destinati al servizio di noleggio con conducente e forniti da ditte private.
Importante anche il supporto finanziario agli aumenti di capitale di alcune partecipate strategiche per lo sviluppo del territorio: 3,5 milioni per l’aeroporto Catullo di Villafranca e 420 mila euro per Veronafiere. Positivo, infine, il dato sulla gestione del debito dell’Ente, sceso ulteriormente dai 24,2 milioni del 2020 ai 19,8 di fine 2021 (nel 2007 era pari a 190 milioni di euro).
“Il Rendiconto evidenzia che abbiamo disponibilità di alcune risorse e che l’Ente è ripartito con i progetti – ha spiegato ai rappresentanti dei 77 Comuni presenti all’Assemblea il Presidente della Provincia -. Siamo al lavoro sulle opere e sul patrimonio, per valorizzarlo e per valorizzarne la gestione, consapevoli delle difficoltà dovute all’aumento dei costi energetici e delle materie prime e al calo delle entrate legate al mercato dell’auto”.
Infine, il Consiglio è stato chiamato a votare anche la nuova Commissione provinciale per le pari opportunità. Tra le 12 candidate sono state elette: Giulietta Bonizzato (Centro italiano femminile), Cinzia Moretti (Fidapa), Beatrice Mantovani (Comune di Nogara), Cristina De Bianchi (Comune di Bovolone), Emanuela Ronchin (Comune di Minerbe), Sara Moretto (Comune di Buttapietra), Giuditta Bolognesi (associazione “Isolina e…”), Barbara Togni (Comune di San Zeno di Montagna) e Silvia Fiorio (Ordine degli avvocati di Verona). Bolognesi, Bonizzato, De Bianchi, Fiorio, Mantovani, Moretto e Ronchin avevano fatto parte anche della precedente commissione.