(in aggiornamento) Lo psicodramma di Forza Italia va in onda praticamente in diretta, sui due lati di Piazza Bra, nei due locali che sono il cuore della comunicazione politica scaligera. Al Liston 12, Forza Italia presenta il suo candidato sindaco Flavio Tosi; alla Bottiglieria Corsini, il referente cittadino per le Amministrative di Forza Italia, Riccardo Caccia, forzista della prima ora, dal 1994, assessore nella prima giunta di centrodestra della città con Michela Sironi sindaco, già presidente del Consiglio comunale, annuncia che, in coerenza coi propri ideali forzisti, correrà nella lista del sindaco Federico Sboarina. Chiamando gli elettori di Silvio Berlusconi a preservare la rivoluzione liberale del leader di Arcore, di restare fedeli al maggioritario e di non cedere alle lusinghe di un “grande centro” con la sinistra di Matteo Renzi.
«Con Federico Sboarina – sottolinea Riccardo Caccia – c’è una lunga storia di militanza comune, abbiamo vissuto tante battaglie insieme (tanto che prendendoci in giro, ci definivano una “coppia di fatto”). Ma non c’è soltanto l’amicizia: come sindaco ha fatto bene, molto bene, sono stati anni difficili ma oggi Verona sta ripartendo. La mia è una scelta sofferta, io sono in Forza Italia dal 1994: il partito mi ha dato molto e credo di aver fatto la mia parte. Ma la scelta del partito sulle amministrative di Verona mi trova profondamente contrario: qui in ballo non ci sono scelte politiche, ma soltanto personalismi. Questo atteggiamento rischia di consegnare la città al centrosinistra. Oggi mi dimetto da referente cittadino – pur restando iscritto di Forza Italia a livello nazionale – e ringrazio il segretario provinciale Melotti che resta un amico. Ribadisco, sono e resto di Forza Italia. E credo che il nostro partito non debba cedere alle lusinghe della sinistra, alla voglia di tornare al proporzionale (tradendo così l’intuizione di Berlusconi) per creare un “grande centro” che tenga dentro tutto e tutti, per decidere fra partiti le cariche più importanti togliendo ai cittadini il diritto di scegliere. Ma non sono il solo a pensarla così: se guardo alle liste, ai movimenti, ai partiti di oggi, a Verona vedo decine di esponenti di Forza Italia che, davanti ai personalismi, hanno scelto strade diverse. Questo è un patrimonio che è stato gravissimo disperdere. Per questo mi rivolgo agli elettori di Forza Italia: il nostro partito è sempre stato nel centrodestra, è il fondatore del centrodestra. Non possiamo uscirne ora. Soltanto a Verona, in tutta Italia, viene fatta questa scelta di rottura. Considerate questo: vi chiedo di votare Federico Sboarina, per tenere Forza Italia nel suo campo naturale, il centrodestra. E mi auguro che, se non ci riuscirà una riconferma al primo turno, che al ballottaggio Forza Italia rientri convintamente in coalizione».
Dal canto suo, Federico Sboarina rimarca: «Ringrazio Riccardo, per me è una sorta di talismano, di portafortuna, con lui si è sempre vinto. Ricordo che abbiamo un unico avversario: il centrosinistra. E che c’è un solo centrodestra che parte da Fratelli d’Italia, riunisce le liste civiche, la Lega, e molti partiti di centro: Noi con l’Italia, Autonomia Veneta, Coraggio Italia, l’Udc nonchè i partiti per la famiglia che cinque anni fa correvano in autonomia. La scelta di Riccardo Caccia, una posizione apicale di Forza Italia a Verona, è difficile e coerente. Difficile perchè è evidente che non è semplice lasciare la propria casa politica; coerente, perchè tiene la barra fissa sui valori originari di Forza Italia. Riccardo ha tutto il mio rispetto per questo. Chiedo agli elettori di Forza Italia di restare uniti con la nostra lista di centrodestra, l’unica che rappresenta per davvero i loro valori».