In stazione, nell’area del piazzale XX Aprile, controlli costanti da parte della Polizia locale e delle Forze dell’ordine. In poco più di 4 mesi, dal 1° gennaio a oggi, 3 mila le persone identificate. Nella zona, oltre al controllo H24 di 7 telecamere di videosorveglianza, vi è un pattugliamento continuo, effettuato su tre turni giornalieri da Polizia locale e Forze dell’ordine. Si aggiungono i servizi in borghese e quelli con i cani antidroga, che combinati hanno portato da gennaio a oggi a 5 arresti e tre denunce a piede libero.
D’altra parte è la stessa struttura urbanistica del piazzale antistante la stazione che ne rende difficile il controllo. Si tratta di un’area molto vasta e disabitata che separa la stazione ferroviaria dal centro e dalla periferia della città. A differenza di altre zone, manca il controllo sociale delle abitazioni e delle attività commerciali. Perciò è prediletta dai delinquenti, dai teppisti e dagli spacciatori. E’ un problema urbanistico che dovrà essere risolto negli anni con delle soluzioni intelligenti. Nel frattempo l’unico modo per renderlo più sicuro è la sorveglianza.
“Piazzale XXV Aprile è uno dei posti più controllati di Verona – spiega il sindaco –. Lo conferma anche l’episodio di sabato con l’arresto immediato dei due aggressori. Ci sono pattuglie fisse della Polizia municipale, servizi in borghese e sette telecamere, oltre ai controlli delle Forze dell’Ordine. Questo ogni giorno per tutto il giorno, in modo che la zona non resti mai scoperta. E’ una rete di controlli a maglie strette e infatti vengono identificate le persone sospette e sequestrate le sostanze stupefacenti. Anche alla stazione di Verona, come in tutte le altre, ci passano persone di ogni tipo, ma chi prova a fare il furbo viene intercettato. Non c’è dunque nessuna zona franca, ma l’attento presidio che merita un’area ad alta densità di passaggio”.