Il Comune veronese con il più elevato tasso di imprese femminili? Ferrara di Monte Baldo (35,9% contro la media provinciale del 20,3%). Quello con la più alta incidenza di imprese under 35? Vestenanova (14,2% rispetto al 7,7%), seguito da Velo Veronese (12,4%) e Badia Calavena (11,9%). Sono solo alcune curiosità che emergono dall’analisi dei dati statistici sulle imprese dei 98 Comuni del Veronese, aggiornati al 31 dicembre 2021 ed elaborati dal Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio.

Le schede comunali, pubblicate sul sito www.vr.camcom.it (sezione Studi e informazione economica) forniscono notizie dettagliate sui più significativi indicatori economici e si propongono come strumento di conoscenza del territorio per amministratori locali, imprese e cittadini. L’interessante analisi prosegue con il Comune con la più alta percentuale di imprese artigiane sul totale delle attività economiche, Concamarise (43,9% contro 25,5% di media), seguito da Cerro Veronese (42,3%) e Buttapietra (37,6%). A Nogara, San Bonifacio e Verona si registrano le percentuali più elevate di imprese straniere sul totale delle attività: per il primo comune si registra una quota pari a 21,0%, a San Bonifacio l’imprenditoria straniera rappresenta il 18,6%, e nel capoluogo il 18,2% (il dato medio provinciale è pari a 12,8%).

Coltivazione 2

Verona, con 136,6 imprese per chilometro quadrato, registra la più alta concentrazione territoriale di attività economiche, seguita da San Giovanni Lupatoto (127,2) e Castel d’Azzano (95,9). Ma il comune che presenta la più spiccata vocazione imprenditoriale è Affi, con 223,7 imprese ogni mille abitanti, seguito da Velo Veronese (210,2). Inoltre di particolare interesse i dati settoriali: se a livello provinciale l’agricoltura incide per il 15,8%, troviamo ben nove comuni in cui la quota supera il 50%: San Mauro di Saline, Mezzane di Sotto, Velo Veronese, Montecchia di Crosara, Cazzano di Tramigna, Roncà, Terrazzo, Marano di Valpolicella e Brentino Belluno. Nel commercio (ingrosso e dettaglio), che mediamente a livello provinciale pesa per il 20,3%, al primo posto per incidenza di imprese sul totale troviamo Sanguinetto, seguito da Castel d’Azzano, Nogara, Cavaion Veronese e Villafranca di Verona.

Nell’area Baldo-Garda il contributo delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione al sistema imprenditoriale è rilevante: a Malcesine si arriva al 36,9%, contro una media del 7,5%. Seguono Ferrara di Monte Bardo, Brenzone sul Garda, Torri del Benaco, Garda, Bardolino e Lazise. I comuni con i più alti tassi di presenza di attività manifatturiere sono Concamarise (28,5%) e Dolcè (23,3%), mentre Cerro Veronese (28,4%), Roverè Veronese (25%) e Boschi Sant’Anna (24,6%) hanno la più alta concentrazione di imprese nel settore delle costruzioni. I servizi alle imprese e alla persona, che in provincia incidono per il 27,9%, si concentrano di più a Verona (38,2%), San Giovanni Lupatoto (35,4%) e Affi (35%).

In termini assoluti dopo Verona (27.178 imprese al 31 dicembre scorso) il maggior numero di imprese è localizzato a Villafranca (3.235), San Bonifacio (2.554), Legnago (2.507) e San Giovanni Lupatoto (2.418). Ferrara di Monte Baldo (+8,3%), Palù (+6,3%) e San Pietro di Morubio (+5,1%) sono i comuni che hanno registrato la miglior performance in termini di crescita delle imprese su base annua (rispetto a una media provinciale del +0,5%). Nel 2021 ben 62 Comuni hanno visto crescere la loro base imprenditoriale e 32 hanno registrato una diminuzione, mentre per 4 la situazione è rimasta immutata. L’andamento demografico delle imprese nel 2021 si è quindi chiuso positivamente: é aumentata, rispetto al 2020, la voglia di fare impresa e sono diminuite le imprese che hanno dovuto cessare l’attività, anche se iscrizioni e cessazioni non ha ancora raggiunto i valori di prima della pandemia.