(Di Matteo Zanon) La squadra maschile della pallamano Dossobuono è a un passo dalla promozione in A2. Dopo aver concluso il campionato al secondo posto (dietro la potenza Malo) nel girone A con 22 punti in 14 partite (11 vittorie e 3 sconfitte) i ragazzi di mister Nordera sono approdati ai play-off. Le “Final Six” composte da due gironi da tre squadre, hanno visto la Venplast confrontarsi nel girone 1 con Trieste e San Fior. Il capitano della corazzata giallorossa, Samuele Rizzi, racconta il percorso di questa fase finale e le emozioni legate al salto di categoria tanto atteso (domenica alle 18 sul campo neutro a San Vito di Leguzzano provincia di Vicenza).
Samuele com’è andata la fase a gironi dei play-off?
Siamo partiti abbastanza bene. La prima partita contro San Fior l’abbiamo giocata in casa ed eravamo molto carichi. È stata combattuta ma con il supporto del pubblico siamo riusciti a fare una buona prestazione e a portarla a casa 28-23. Nella seconda partita del girone a tre siamo andati a giocare a Trieste. Una trasferta abbastanza lunga e le tre ore e mezza di pullman si sono fatte sentire. Non eravamo nemmeno al completo ma nonostante questo abbiamo fatto la nostra buona prestazione. Non siamo riusciti a vincere (23-28) però non siamo tornati con solo cose negative. Eravamo già passati automaticamente in semifinale, quindi, questa partita non ha influito più di tanto sul nostro percorso.
La semifinale a Udine non è stata una passeggiata. Ci racconti com’è andata?
Siamo dovuti andare a giocare in casa degli avversari, Jolly Campoformido, a Udine. Il loro palazzetto era pieno di tifosi ed era proprio una bolgia. È stata una partita tosta. Nel secondo tempo abbiamo avuto un calo e loro si sono fatti sotto fino al -2. Noi però siamo riusciti a mantenere la concentrazione e a portarci a casa la partita. Siamo stati molto contenti perché abbiamo già fatto un passo in più rispetto all’anno scorso. Infatti, ci eravamo fermati in semifinale mentre aver raggiunto, quest’anno, la finale ci fa capire di aver lavorato bene.
In finale ritroverete Trieste, una delle potenze della pallamano maschile. Quali sono le sensazioni a pochi giorni della partita?
Siamo sicuramente carichi e motivati perché la promozione è l’obiettivo che cerchiamo di raggiungere da tre anni. C’è sempre un po’ di preoccupazione perché Trieste è la stessa squadra con cui abbiamo perso due settimane fa e quella che ci ha eliminati la stagione scorsa. L’anno scorso avevano ottenuto la promozione ma poi per vari motivi hanno rinunciato ma nonostante questo sono rimasti una grande squadra con in rosa giocatori che militano anche nella squadra di A1 e con tanta esperienza. Comunque noi ci crediamo e non sarà impossibile come partita. Se troviamo la concentrazione giusta e la carica giusta che secondo me abbiamo, possiamo fare bene. L’importante è crederci fino alla fine e portare a termine questo obiettivo tanto atteso.
In caso di sconfitta i ragazzi di Nordera hanno una seconda possibilità. Infatti, se non dovessero raggiungere la promozione domenica, affronteranno una partita di spareggio (data da definire) contro la vincente del girone del Trentino.