Sono iniziati questa mattina i lavori di ricognizione e messa in sicurezza dell’Angelo della Resurrezione, la statua al centro del trittico che sovrasta l’ingresso al Cimitero Monumentale. AGEC aveva assegnato ieri il sopralluogo con eventuale rimozione (con conservazione) di ulteriori elementi disgregati del braccio sinistro dell’Angelo che, nel tardo pomeriggio di domenica, è stato interessato dal crollo di una porzione di pietra. I Vigili del Fuoco di Verona, intervenuti su segnalazione della Polizia Municipale, e i tecnici AGEC hanno immediatamente chiuso l’area sottostante la statua. Fortunatamente, per il crollo non si sono registrati danni a cose o persone. Allertata immediatamente anche la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza con la quale verranno stabiliti tutti i  successivi interventi di restauro.

La statua dell’Angelo – così come quelle della Storia e della Giustizia, e l’intera facciata dell’ingresso del Cimitero Monumentale – era stata oggetto di una manutenzione a cavallo degli Anni Duemila, ma   gli eventi atmosferici hanno evidentemente causato dei danni che non erano emersi nelle ricognizioni successive. I lavori delle prossime ore avranno carattere strettamente provvisionale e saranno finalizzati ad evitare che la situazione contingente possa causare danni all’immobile – che è oggetto di tutela – e rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità. Il restauro vero e proprio avverrà dopo il benestare della Soprintendenza.

Il pantheon Resurrecturis è l’ingresso principale del Cimitero Monumentale ed è carico di riferimenti all’architettura neoclassica. Le due facciate si rivolgono al camposanto e a ponte Aleardi. Sulla sommità del pantheon sono poste tre statue, l’Angelo della Resurrezione al centro, la Storia a sinistra e la Giustizia a destra: realizzate da Giuseppe Poli e Giacomo Grigolli nel 1883, le sculture furono distrutte durante la Seconda Guerra Mondiale e fedelmente ricreate da Gino Bogoni negli anni Sessanta.

Nell’arcata sottostante due donne velate e piangenti, le Prefiche scolpite da Carlo Spazzi nel 1882, siedono ai lati di un vaso coperto da un drappo funebre, immagine della somma di dolori che il cimitero racchiude. Ai lati della scalinata d’accesso ci sono due leoni in tufo, uno dormiente, simbolo della morte, e uno sveglio a simboleggiare la resurrezione.

Omaggio a quelle scolpite dal Canova per la tomba di papa Clemente XIII nella Basilica di San Pietro a Roma, le due statue, scolpite da Salesio Pegrassi nel 1882, sono l’origine dell’espressione “l’albergo ai du leoni” (l’albergo ai due leoni) usata ironicamente dai veronesi per indicare il Cimitero Monumentale.