Stringere le fila tra soggetti pubblici e privati all’interno delle comunità locali per affrontare gli scenari particolarmente sfidanti del prossimo futuro. Questo il messaggio che è emerso a gran voce ieri pomeriggio, 18 maggio, durante l’Assemblea dei soci del GAL Baldo-Lessinia . L’ente presieduto da Ermanno Anselmi, composto oggi da 52 soci, è arrivato a questo appuntamento a cavallo di una programmazione, 2014-2020, che era stata prorogata a causa dell’emergenza Covid, e che sta per volgere al termine, e un’altra, 2023-2027, che invece è in fase di partenza.
Davanti a un pubblico di circa una sessantina tra sindaci, amministratori, presidente di enti locali, e operatori economici, Anselmi (nella foto, da sinistra il sindaco di Soave Gaetano Tebaldi, Ermanno Anselmi, Elisabetta Brisighella e l’assistente di Segreteria Sara Zambotto) ha ricordato l’impegno al quale il GAL e i soci saranno chiamati ad affrontare nel prossimo quadriennio.
«Nei prossimi anni dovremo necessariamente lavorare tenendo conto del concetto di comunità. – commenta il presidente del GAL Baldo-Lessinia – Saremo chiamati a lavorare in sinergia, per mezzo di reti formali e reti informali, con l’obiettivo di creare sistemi territoriali forti, aree vaste interconnesse tra loro, perché solo così riusciremo a programmare i prossimi anni e, soprattutto, assieme anche agli altri Gal veneti, a sottoporre alla Regione Veneto una riflessione importante per l’attuazione del nuovo piano sviluppo locale».
Ermanno Anselmi ha anticipato anche alcuni contenuti della nuova programmazione: «Si andrà al di là dei temi classici del turismo e dell’agricoltura. Si lavorerà sull’economia circolare. Avremo una certa elasticità nella gestione dei bandi, affinché siano integrativi, complementari e non sovrapposti tra loro. Allargheremo la platea di potenziali destinatari perché una comunità, appunto, è fatta di tanti interlocutori, non solo di aziende agricole o turistiche, ma anche di cittadini privati, di persone impegnate nei servizi sociali, di
Durante il pomeriggio è stata fatta una sintesi della programmazione 2014-2020: quasi otto (7.989.882) i milioni di euro di fondi pubblici messi a disposizione del territorio del Baldo e della Lessinia, di cui oltre cinque (5.065.126) già liquidati nei confronti di 39 enti pubblici e 126 soggetti privati, per un totale di 165 progetti finanziati.Agli otto milioni di spesa pubblica, se ne sono aggiunti quasi cinque e mezzo di contributo privato per un investimento complessivo sul territorio di oltre 13 milioni e mezzo (13.616.108).
Lo sguardo si è poi posato sul Programma di Sviluppo Locale 2023-2027 che parte, diversamente dal passato, da un Piano Strategico Nazionale, passa attraverso un cosiddetto Piano di “Complemento” regionale e trova forma nelle Strategie di sviluppo locale – LEADER.
«Per noi l’Assemblea è il momento più importante dell’anno. Abbiamo l’occasione di incontrare i soci e di condividere con loro, al di là degli aspetti meramente economici, anche lo stato di realizzazione della nostra strategia di sviluppo locale. – spiega la direttrice del GAL Baldo-Lessinia, Elisabetta Brisighella – Oggi abbiamo introdotto le prime linee guida della nuova programmazione che sarà più breve rispetto alla precedente, con risorse ridotte, che ci richiederà un maggiore sforzo in termini di progettazione, ottimizzazione delle risorse, ma che comunque garantirà al nostro territorio tutti quegli obiettivi di crescita e di sviluppo che ci poniamo costantemente assieme a Regione e Unione europea».
Gli obiettivi della prossima programmazione sono favorire la vitalità delle zone rurali, contrastare lo spopolamento, la povertà e il degrado ambientale, e garantire sviluppo e progresso economico. Per centrarli servirà parlare sempre di più di “imprese di comunità”, il cui significato è stato illustrato ieri da Vanessa Manzetti, titolare delle cattedre di Autonomie Locali e Servizi Pubblici per il corso di Laurea in Scienze Politiche e di Diritto Pubblico per il Servizio Sociale per il corso di Laurea in Scienze Del Servizio Sociale presso l’Università di Pisa: «In estrema sintesi sono delle imprese che valorizzano i territori, proprio perché chi risiede e opera sul territorio cerca di offrire dei beni per la comunità a cui appartiene».
Manzetti non era l’unica accademica presente, assieme a lei anche Marcello Degni, titolare del master in Pubblica amministrazione all’Università Ca’ Foscari di Venezia e consigliere della Corte dei Conti, il quale ha appena pubblicato un Rapporto 2021 sui comuni veneti impegnati nella gestione della pandemia: «Dal Rapporto che abbiamo curato è emerso chiaramente che i Comuni sono stati individuati proprio come il front office dello Stato, cioè lo Stato ha saggiamente scelto, nel momento del picco dell’emergenza, di utilizzare questi terminali più vicini alle comunità per gestire gli aiuti di prima necessità e non solo. E questo ha fatto emergere ancora una volta un ruolo fondamentale dei Municipi, che sono il vero tessuto connettivo della società di cui non si può fare a meno».
A Soave, il giorno 27 maggio verrà inoltre inaugurato presso la sede del GAL lo sportello informativo aperto al pubblico di Europe Direct Montagna Veneta.