(di Giorgio Massignan) Tra poco più di due settimane, a Verona, voteremo per eleggere il sindaco. In questo scenario, mi permetto di esporre ai candidati sindaco alcuni problemi di metodo e di contenuto e chiedere come intenderebbero risolverli.
Il metodo. Nel passato, le scelte d’uso del territorio sono state decise attraverso trattative dirette tra i rappresentanti della Giunta e gli investitori privati. Ritengo sia necessario iniziare un sistema di pianificazione urbanistica partecipata. Il metodo sinora utilizzato sta generando una città con un troppi centri commerciali, direzionali e alberghieri, con una colpevole carenza di verde e di servizi.
Il sistema della mobilità. Si sarebbe dovuto definire un efficiente e comodo sistema di trasporto pubblico e di mobilità “dolce”, che potesse sostituire i mezzi privati a motore. Non esiste il grande intervento che risolve tutti i problemi del traffico, si deve intervenire come sistema organico.
Il sistema culturale. Gli elementi culturalmente più interessanti della nostra città, quali i musei, le biblioteche, le collezioni e le esposizioni, si sarebbe dovuti pianificare negli strumenti urbanistici. Inoltre, il più importante museo di Verona, quello di Castelvecchio, avrebbe bisogno di essere arricchito di alcuni servizi essenziali negli spazi attualmente occupati dal Circolo Militare Unificato.
Il sistema del verde. Nell’area dello Scalo Merci della Ferrovia è stato progettato un presunto parco, attorniato da torri e grandi edifici, con ipotetiche spiagge e strutture sportive, ma con poche piante ad alto fusto. L’allargamento del Parco dell’Adige, la realizzazione di quello della Collina, delle mura e della Spianà, sono rimasti sulla carta del programma e delle promesse fatte in campagna elettorale.
Con poca spesa, sarebbe stato possibile realizzare un anello verde di circa trenta chilometri, collegando le fortificazioni cosiddette extra moenia.
Il Centro Storico. Non si è fatto nulla per interrompere l’esodo di residenti dal Centro Storico che, in 80 anni, ha perso 142.000 abitanti, passando da 150.000 a 8.000, trasformandosi in un luogo di consumo turistico. Bisogna interrompere questo processo, che sta trasformando il nostro Centro Storico solo in un luogo di consumo turistico, privo di abitanti e di conseguenti negozi di vicinato.
In conclusione, chiedo ai candidati:
A) Le scelte d’uso del territorio sono state decise attraverso trattative dirette tra i rappresentanti della Giunta e gli investitori privati. Credete sia giusto continuare in questo modo, o sia invece necessario confrontarsi con i cittadini? A1) Ritenete corretto passare ad un metodo di pianificazione urbanistica partecipata? A2)Credete si debba pianificare gli strumenti urbanistici, organicamente con i sistemi della mobilità, culturali-museali e del verde?
B) Stimate sia necessario: B1)bloccare ogni nuova espansione edilizia? B2)Che si debba operare ristrutturando le aree dismesse e usufruendo di tutto il patrimonio abitativo non utilizzato? B3)Che sia giusto redigere un piano regolatore sulla tipologia, la proprietà e la rivalutazione fisica e funzionale degli edifici storici della nostra città?
C) Nel vostro programma prevedete che: C1) il territorio vada bonificato dalle brutte e inutili costruzioni del passato? C2) le periferie siano riqualificate? C3) il Centro Storico torni ad essere abitato? C4) sia realizzato un sistema di trasporto pubblico in grado di sostituire efficacemente quello privato a motore? C5) siano annullate alcune scelte precedenti che potrebbero deturpare il territorio, quali i Magazzini della Cultura al Pestrino, il Parco della Cultura Urbana, e il progetto del finto parco urbano allo Scalo Merci? C6) Il Museo di Castelvecchio sia allargato negli spazi ora occupati dal Circolo Militare Unificato?