Ieri è stata la giornata mondiale senza tabacco. L’OMs ha diffuso i costi umani e ambientali: 8 milioni di morti, 600 milioni di alberi, 200.000 ettari di terra, 22 miliardi di tonnellate di acqua e 84 milioni di tonnellate di CO2.
Addirittura in alcune parti del mondo campi e acqua anziché essere utilizzati per la produzione di alimenti vengono usati per le colture di tabacco e sempre per queste avviene anche la deforestazione.
Ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità individua anche nei filtri delle sigarette una della cause d’inquinamento più disseminate e più alte nel pianeta perchè contengono microplastiche.
E fin qui lo sapevamo. La novità sta nel fatto che oggi l’OMS afferma che non c’è nessuna prova che i filtri diminuiscano i rischi del fumo, tanto che propone di vietarli.
Se negli ultimi 50 anni i fumatori si sono sentiti più tranquilli fumando le sigarette col filtro, tanto che quelle senza filtro sono state praticamente abbandonate, ecco che oggi arriva la delusione: tutto inutile. Il filtro non serve. O se serve serve a ben poco. E per di più un inquinante che va eliminato.
In Francia, Spagna ed in alcuni stati degli Usa è passato il principio che alle grandi multinazionali del tabacco vengono addebitati i costi dell’inquinamento che provocano direttamente e indirettamente. Secondo l’OMS tutti gli stati dovrebbero fare così. E dai proventi di questa tassazione se ne potrebbero ricavare dei finanziamenti per le politiche anti-fumo.