(di Marco Danieli) Matteo Salvini è tornato a Verona e precisamente al Liston 12 a confermare quello che aveva detto nello stesso luogo un anno fa. E cioè che “la Lega appoggia Federico Sboarina perché ha fatto bene, perché merita di poter fare altri cinque anni, dato anche che i primi cinque irrealtà sono stati solo tre a causa di due anni di Covid e perché è il candidato del centrodestra“.
«A Verona si vince!– ha esordito sorridente-. C’è un unico centrodestra. E dove c’è Matteo Renzi non ci può essere Matteo Salvini. Un unico centrodestra con una Lega che governa questa città che ha portato in dote ai veronesi l’Alta Velocità, i finanziamenti per la Fiera e per l’Aeroporto. Arriveranno 50 agenti di polizia per la stagione estiva». Ed a questo proposito, riferendosi alla mega rissa avvenuta ieri in una spiaggia di Peschiera fra bande di immigrati, dove la polizia ha dovuto intervenire in assetto antisommossa, ha definito questi episodi indegni di un paese civile. Ed ha definito la sicurezza tema centrale anche per lai prossima amministrazione. «Mi auguro tanti voti alla Lega e a Sboarina per ilm 12 giugno e anche tanti SI al referendum che possono cambiare la giustizia dopo tanti anni di immobilismo».
Salvini ha anche sottolineato il pericolo dell’astensione che è aumentato dalla scelta della data delle elezioni. Sull’appoggio di Forza Italia a Tosi anziché al candidato di centrodestra che è Sboarina Salvini è stato lapidario: è l’eccezione che conferma la regola. «Il nostro obiettivo – ha concluso Salvini- è di vincere al primo turno e di avere Sboarina in ufficio già dal 13 giugno!»
Il leader leghista non ha nemmeno tralasciato di trattare quello che è il tema più scottante a livello nazionale e internazionale: l’invasione russa dell’Ucraina. «Bisogna fermare la guerra – ha detto- dialogando con tutti, chiedendo il cessate il fuoco, la pace e il disamo. Perché la pace è un’esigenza anche per gli italiani. La benzina che si avvicina ai 2 euro e mezzo al litro, gli aumenti di tutti i generi di prima necessità, il rischio disoccupazione dicono che lavorare per la pace dev’essere un dovere di tutti i politici italiani perché all’Italia serve la pace.» «Per l’Italia – ha concluso- la pace è un’urgenza. E adesso che da Mosca arriva la disponibilità al dialogo spero che venga raccolta dall’Italia e dall’Occidente. Parlare solo di guerra e di armi nonna il bene dell’Italia».