In un Caffè Dante gremito, Federico Sboarina chiama a raccolta gli elettori di centrodestra e spara a palle incatenate contro Flavio Tosi: «Le parole d’ordine nel centrodestra sono due – spiega il sindaco nel corso dell’incontro organizzato da Noi con l’Italia e da Veneto Autonomia con Maurizio Lupi, leader nazionale di Noi con l’Italia – unità e continuità. Unità perché così dev’essere il centrodestra e a Verona infatti ce n’è uno solo in lizza. C’è questa coalizione, che si riconosce nei cinque anni di amministrazione, e poi c’è quella della sinistra, unita soltanto come cartello elettorale. Infine, c’è una parte del centrodestra che ha deciso di unirsi alla sinistra di Matteo Renzi in un accordo contro-natura. Ma non si possono indossare due casacche contemporaneamente: o di qua, con tutti gli alleati storici che hanno governato insieme, oppure di là». Terzium non datur. «E poi, continuità: abbiamo rimesso in moto Verona dopo due anni di pandemia e l’emergenza della guerra in Europa: abbiamo investimenti importanti avviati come la Tav, l’aeroporto, siamo la città del Veneto che offre più lavoro, è tornato il turismo. Abbiamo le Olimpiadi invernali a breve. Non possiamo permetterci il lusso di fermare tutto perché un candidato, Tommasi, già dice che avrà bisogno di tempo per studiare le carte e un altro invece vuole bloccare quanto fatto…ma, mi chiedo: tornando lui tornerà anche il suo vicesindaco Vito Giacino? torneranno anche le inchieste della magistratura? Attenzione, che il giochetto di Tosi è sempre lo stesso, e lo abbiamo visto alle ultime Regionali quando ha cercato di far perdere il centrodestra unito e il presidente Zaia. Non vuole costruire, vuole solo distruggere».
E la continuità è il tema ripreso anche da Maurizio Lupi: «Questa è una coalizione che nasce per proseguire una buona esperienza di governo. Che ha realizzato progetti e che ha già una agenda pronta di opere da completare. C’è la voglia di fare e di fare bene per la comunità. E questo è un modello anche per i prossimi appuntamenti elettorali nazionali: un centrodestra che vuole governare e cambiare il Paese e non una coalizione di gruppi eterogenei che vogliono soltanto vincere la lotteria e poi non hanno un’idea o un progetto per il Paese. Serietà e competenza sono elementi che compongono il dna della proposta politica del centrodestra. Noi con l’Italia ha voluto ribadire che o si va per questa strada oppure rischiamo di diventare una coalizione che si mette insieme solo per vincere le elezioni. La sfida qui– sostiene Lupi – è molto interessante. Le due città simbolo di queste amministrative sono Palermo e Verona. Qui ci siamo assunti la responsabilità anche di presentare una lista con il nostro simbolo per riaffermare che i moderati sono il pilastro della proposta politica del centrodestra. L’unità si misura sulla capacità di ritrovarsi su un’idea di governo, su valori comuni, in cui ognuno porta la sua differenza».
Sottolinea Alessandro Pigozzi, di Noi con l’Italia-Verona: «Federico Sboarina è il sindaco che ha portato Verona fuori dalla pandemia, guidando la nostra comunità con fermezza, chiarezza ed umanità.
C’è un’immagine di quei giorni drammatici che voglio ricordare: il nostro sindaco che accoglieva il triste convoglio dei feretri in arrivo da Bergamo per la cremazione. Un atto non dovuto, ma figlio di una profonda partecipazione umana che ha significato tantissimo per i parenti di quelle vittime.
E c’è una seconda immagine che voglio qui evidenziare: il nostro sindaco che spiegava, in Piazza Bra, perché non avrebbe concesso aiuti a pioggia agli esercenti preferendo investire i pochi fondi a disposizione per rilanciare gli enti economici. Una scelta non popolare, non populista, spiegata con fermezza a gente legittimamente arrabbiata; spiegata con sicurezza, con dignità istituzionale. E questo mentre un ex sindaco offriva ben altro spettacolo fomentando disinformazione e sterile rivolta. Quello era il passato, un passato che non ci appartiene e che il 12 giugno finisce per sempre».