(di Giorgio Massignan) Alla fine del 1800, Verona aveva la tramvia. Prima a cavalli, poi elettrica. L’11 maggio 1884, fu inaugurato a Verona il primo mezzo di trasporto pubblico: la tramvia a cavalli. Doveva collegare la stazione ferroviaria di Porta Nuova con quella di Porta Vescovo, la più importante, per il cambio del treno. Percorreva su binari una linea che partiva dal piazzale della stazione di Porta Nuova, proseguiva per corso Vittorio Emanuele (ora corso porta Nuova), continuava per piazza Vittorio Emanuele (Piazza Bra), via Gran Czara (via Oberdan), corso Porta Borsari e piazza Erbe. Da piazza Erbe partiva un’altra linea che percorreva via Cappello, attraversava il ponte Navi dove, per superare la salita, un cavallo di riserva era attaccato al tiro normale, proseguiva per  via XX Settembre e terminava la corsa alla stazione di porta Vescovo.  Le frequenze erano di circa 12 minuti. Le vetture chiuse erano chiamate “gelosie” e quelle aperte “giardiniere”.

Nel 1883, i fratelli Carlo e Giuseppe Carlini, introdussero una seconda linea di omnibus a cavalli, che collegava piazza Indipendenza con la stazione del trenino Verona-Caprino, a porta San Giorgio.

Il 22 febbraio 1908, venne inaugurata la prima linea di tram elettrico, ricalcando in parte il percorso della precedente tranvia ippotrainata. Il 22 novembre 1914, la rete tranviaria fu portata nel circondario, sino al capolinea di Avesa. Nel 1922, fu inaugurata una linea del tram che collegava Grezzana con la stazione di Porta Nuova.

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Nel 1937, Verona si dotò di una rete filoviaria che copriva il capoluogo e varie zone della provincia. Il sistema venne smantellato in varie fasi, sino al suo completo abbandono nel 1981. Nel 1989, l’AMT, valutò la possibilità di realizzare un sistema di trasporto pubblico su rotaia. Il 17 luglio 1992, il Consiglio Comunale deliberò il piano di intervento per la costruzione di un sistema di trasporto rapido di massa, da realizzarsi preferibilmente mediante una tramvia di superficie. Il 24 luglio 1997 il Consiglio Comunale deliberò la realizzazione di una tramvia di superficie. Il 22 giugno 2000, il CIPE deliberò di finanziare il 60% dell’intervento. Il 23 aprile 2001 l’AMT, costituì la società Sitram Srl per seguire la realizzazione dell’infrastruttura. Nel 2003, il sindaco Paolo Zanotto sciolse Sitram srl e delegò i lavori all’AMT. Non iniziarono mai.

Nel 2007, la prima giunta Tosi, annullò il progetto per la metrotramvia, optando per la realizzazione del sistema dei filobus, chiedendo e ottenendo un finanziamento statale. Nel 2017, la nuova giunta Sboarina, fece proprio il progetto del filobus. Nel 2022, dopo il taglio di alberi sani e vigorosi, milioni di euro pubblici spesi e il blocco di molte parti della città con i cantieri edilizi, i lavori per il filobus con le “tirache” sono fermi.