«La situazione sanitaria nazionale richiede un cambio di metodo sia per migliorare i servizi di fronte alle emergenze, sia per mettere a confronto le migliori professionalità, che possano confrontarsi senza pregiudizi e suggerire le strategie più efficaci per tutelare e promuovere la salute pubblica, che vede nel sindaco il suo tutore riconosciuto (artt.50 e 54 del TUEL). Ciò richiede comunque la salvaguardia del rapporto di fiducia medico-paziente e del diritto del medico di esercitare la sua professione con libertà e indipendenza (art. 4 del Codice di Deontologia Medica)».
Lo sostiene la Commissione Medico Scientifica Indipendente Veronese, costituita da alcuni medici e scienziati vicini al candidato sindaco Alberto Zelger, che è nata “con lo scopo di dare supporto alle istituzioni sanitarie proponendo azioni concrete per un ritorno alla normalità, che ponga fine alle discriminazioni sociali e alle paure ingiustificate generate dal martellamento mediatico, aprendo le porte al libero confronto scientifico e a un diverso approccio sanitario, che non può fondarsi su una politica coercitiva”.
Questi gli obiettivi della CMSIV: “Fare di Verona un crocevia di libertà e verità scientifica, in grado di affrontare future emergenze; contrastare le divisioni sociali e le discriminazioni a scuola e sul lavoro, che non hanno base scientifica e hanno generato patologie psichiatriche persino tra i bambini; favorire il confronto scientifico a tutti i livelli, in modo trasparente e libero da conflitti d’interesse; ripristinare il rispetto del Codice di Deontologia Medica, che tutela la professione medica senza interferenze politiche dettate da scelte non condivise; riflettere sul significato etico e giuridico dell’art.32 della Costituzione, che non permette di “violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”; approfondire i limiti della farmacovigilanza passiva, le conseguenze degli obblighi vaccinali e del greenpass o di analoghi strumenti di identità digitale, che violano la privacy; promuovere strumenti di prevenzione, basati sulla sana alimentazione, sull’esercizio fisico e sullo stare all’aria aperta, per un rafforzamento del sistema immunitario; promuovere le cure domiciliari rafforzando la medicina territoriale; favorire le terapie personalizzate, anziché i protocolli calati dall’alto”.