Se a Verona andranno a votare 100 mila elettori ali posto dei 200 mila e passa aventi diritto la democrazia potrà baciarsi le mani. Non solo la data del voto, scelta dopo la chiusura delle scuole che notoriamente induce molti a partire per le vacanze o a trasferirsi nella seconda casa – per chi ce l’ha- o comunque ad andare fuori città nel fine settimana; non solo il caldo, che spingerà ulteriormente via dalla città la gente alla ricerca di refrigerio in campagna, al lago, in montagna o al mare; ci volevano alche le 5 schede dei referendum che vanno a sommarsi alle 2 delle comunali, quella azzurra per scegliere il sindaco e il consiglio comunale e quella rosa per le circoscrizioni.

Ma che cosa c’entra? C’entra, c’entra…perché anche questo influirà sul numero dei votanti.

Immaginiamo la signora Maria, che di politica non se ne intende, ma ha deciso di andare al seggio a votare per senso civico. Brava! Va in cabina con le 7 schede di vari colori e già comincia a incasinarsi. In teoria dovrebbe leggere tutti e 5 i questi referendari e poi votarli uno per uno ripiegando ciascuna delle 5 schede. Cosa che non sempre riesce al primo colpo. Poi sulla scheda azzurra voterà sindaco, lista e scriverà, cercando di non sbagliare la riga, il nome della sua preferenza. Infine farà analoga operazione per la scheda della circoscrizione. Tempo calcolato: non meno, forse di più di 3/4 minuti. 

Questo, specie nelle ore di punto, provocherà delle code, qualcuno si spazientirà, girerà i tacchi e se ne tornerà a casa senza votare.

Ecco allora un suggerimento pratico. Per i 5 referendum non perdere tempo a leggere i quesiti ed a distinguere i colori delle schede: votare 5 Sì facilita le operazioni e manda un bel segnale politico per ridimensionare il ruolo della Magistratura che troppe volte ha invasori campo della politica. Votare 5 Sì sarà anche un modo per snellire le operazioni e favorire l’affluenza alle urne.