Sono state presentate oggi, nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, le iniziative commemorative per il centenario del monumento ai caduti di Velo Veronese. L’evento è in programma il 17, 18 e 19 giugno. Sono intervenuti il Consigliere Provinciale Federica Losi e, per il Comune di Velo Veronese, il Sindaco Mario Varalta e i Consiglieri organizzatori della manifestazione, Riccardo Tezza e Federico Pomari. Erano, inoltre, presenti: Dennis Gaole, Presidente della Pro Loco di Velo; Raffaele Corradi, Vicepresidente della sezione Alpini di Velo; Giulio Tommasi, Tesoriere del Gruppo storico 6° alpini, Battaglione Verona; Vito Massalongo del Curatorium Cimbricum Veronense; Adolfo Ridolfi e Claudio Tosi della protezione civile di Tregnago.
Il 18 giugno del 1922 veniva inaugurato, in piazza della Vittoria a Velo, il monumento ai caduti della Grande Guerra: una colonna in marmo rosso di Verona con decorazioni in marmo di Carrara, opera dei fratelli artisti, originari di Cerro, Celeste ed Eugenio Prati. A un secolo esatto, la Pro Loco, il Comune e le associazioni locali promuovono una tre giorni per ricordare il percorso che ha portato a erigere il monumento, grazie al contributo dell’intera comunità di Velo in memoria dei quaranta cittadini, soprattutto soldati, caduti durante il conflitto. Uno sforzo celebrato con un programma di iniziative che prenderà il via venerdì 17 giugno alle 21, nella chiesa parrocchiale di Velo Veronese, quando il coro La Falìa, con ospite Bepi De Marzi, proporrà il concerto “Canto di speranza”.
Il sabato il primo appuntamento è alle 14, con l’apertura sia della mostra fotografica, in piazza della Vittoria, con scatti dell’epoca, sia della mostra dell’artigianato nella sala dei Centomila. Alle 15 sono in programma la ricostruzione storica dell’alzabandiera e l’apertura di un vero e proprio accampamento, allestito rispettando equipaggiamenti, divise e vita da campo del Gruppo 6° Alpini Battaglione Verona durante il primo conflitto mondiale.
Alle 16 al teatro Orlandi si parlerà dei caduti della Lessinia nella Grande Guerra e si ripercorrerà la storia che ha portato alla realizzazione del monumento. L’appuntamento, promosso dal Curatorium Cimbricum Veronense, vedrà la partecipazione degli esperti e appassionati di storia locale Angelo Andreis e Vito Massalongo.
In piazza della Vittoria, alle 17,30, il momento più atteso: la ricostruzione storica dell’inaugurazione del monumento con la Messa del centenario. Dopo la cena alle 19 in area ristoro, alle 20,30 la manifestazione tornerà al teatro Orlandi per la proiezione del film “Al disertore” a cura de Le Falìe di Velo. Non mancherà, alle 21,30, un momento, promosso dal Gruppo Alpini locale e accompagnato dal corpo bandistico Arrigo Boito di Verona, per ricordare il valore passato e presente della pace, con una fiaccolata che arriverà al monumento dove verranno letti i nomi dei caduti. Il sabato si chiude alle 22,30 con l’ammainabandiera in piazza.
La domenica, alle 10, riaprono la mostra fotografica e quella dell’artigianato mentre, alle 10,15, si potrà nuovamente visitare l’accampamento militare. Alle 12 la deposizione, al monumento, di una corona di fiori per i caduti di tutte le guerre, preceduta dall’alzabandiera e dalle note del corpo bandistico di Illasi. Dopo pranzo, alle 15, l’ammainabandiera segnerà la chiusura delle rievocazioni storiche. Alle 16, un ultimo appuntamento musicale “distensivo” con la musica Jazz dal vivo della Breakdown Band.
Il sabato dalle 14 e la domenica dalle 15 a sera, saranno aperti gli stand enogastronomici curati dalla Pro Loco e dal Gruppo Alpini. L’ultimo giorno della manifestazione, inoltre, verrà allestito un mercatino a cura dell’associazione “La rengaia”. L’evento – patrocinato da Comune, Parco naturale Regionale della Lessinia, Provincia di Verona e Regione del Veneto – è organizzato dalla Pro Loco con il supporto del Curatorium Cimbricum Veronense, del gruppo storico 6° Alpini Battaglione Verona, del Gruppo Alpini di Velo, de Le Falìe di Velo, della Parrocchia, della sezione locale della Fidas e della Protezione Civile di Tregnago.