Sboarina ha incontrato la stampa all’aperto anche oggi. Ieri in piazza S.Zeno, dove ha annunciato il gran rifiuto dell’apparentamento offertogli da Tosi e Forza Italia, poco dopo il mezzogiorno di oggi sulla scalinata del Municipio per annunciare che l’operazione ’Amia in-house’ con la scelta dei curricula degli aspiranti amministratore delegato.
Il sindaco punta molto sulla nuova Amia, sulla quale ha deciso di investire molto sia in termini di denaro che di immagine. Ha annunciato molte nuove assunzioni per rendere il servizio più efficiente, il totale rinnovo dei mezzi per la raccolta dei rifiuti ed anche quello del parco cassonetti. Quelli attuali, ha ricordato, sono ormai vecchi ed obsoleti. E verranno istallate anche molte altre telecamere per beccare i cittadini maleducati che non ripongono le immondizie nei cassonetti lasciandole sul marciapiede. «Passati questi 20 giorni di ristrutturazione, da settembre Verona diventerà la città più pulita d’Italia. Questa – ha assicurato- non è una promessa, ma una certezza, perché sull’Amia-in house abbiamo investito moltissimo.» Un investimento che non riguarda solo le risorse, ma anche l’immagine della città.
E non ha mancato di lanciare una bella frecciata alla sinistra: «a votare contro la delibera che ha deciso Amia in-house, che ha salvato centinaia di posti di lavoro e che ora ha in programma questi investimenti è stato proprio Tommaso Ferrari, di Traguardi, una delle liste di punta di Tommasi.. Se fosse prevalsa la sua linea oggi Amia, una volta messa a gara, avrebbe potuto cadere nelle mani di un privato qualsiasi al quale di Verona non gliene potrebbe fregare di meno.»
Il discorso non poteva non cadere sulla scelta annunciata ieri.
E rispondendo a delle domande Sboarina ha precisato che «la mia non è una chiusura alla costruzione di un percorso comune per arrivare ad un centrodestra unito al ballottaggio, ma il rifiuto di un tecnicismo e di logiche che sanno poco di dialogo con i veronesi. Io mi rivolgo direttamente ai cittadini per scegliere fra il centrodestra e il centrosinistra. Oggi c’è un candidato sindaco che rappresenta una certa area politica con tutta una serie di idee e di valori, ed un altro che rappresenta un’altra area che ha già amministrato Verona senza combinare niente.»