Si sta innescando una spirale dell’aumento dei prezzi pericolosissima per la nostra economia. Tutto parte all’aumento del gas e dei carburanti che poi si riflette su tutto, dato che tutto viene trasportato dal produttore al consumatore ed è questo che alla fine della fiera paga. L’unica soluzione praticabile è quella di introdurre un tetto temporaneo al prezzo alla pompa, anche per il gas. Lo sostiene la Cgia di Mestre.
“Il decreto taglia accise che ha ridotto per legge di 25 centesimi al litro il prezzo alla pompa di benzina e diesel – precisa l’associazione artigiana – è stato ormai abbondantemente neutralizzato: i rincari hanno ormai incorporato lo sconto. Questa misura che scade il prossimo 8 luglio, va prorogata e accompagnata dall’introduzione di un price cap su benzina e diesel, almeno fino alla fine della prossima estate. Un provvedimento, quest’ultimo, che deve essere approvato a livello nazionale. Bruxelles infatti, così come per il gas, non sembra essere particolarmente sensibile all’introduzione di queste misure di mitigazione del caro energia”.
Camionisti, taxisti, Ncc, bus operator, rappresentanti e piccoli trasportatori sono allo stremo. Se l’Agenzia delle Entrate non si decide a far recuperare alle imprese di autotrasporto almeno una parte delle accise sui carburanti, molti di loro rischiano di saltare. Il carburante incide per il 30% sui costi totali. E solo poco l’8% degli autocarri ha una massa superiore alle 7,5 ton. peso oltre il quale il proprietario beneficia di un parziale rimborso delle accise sul gasolio.   
“Senza alcun aiuto – precisa la Cgia – questi operatori economici rischiano il fermo, come è stato costretto a farlo nelle settimane scorse il settore della pesca, sempre a causa del caro gasolio”.