Biomet, uno dei principali attori nazionali nel settore del biometano liquido (bioGNL) da rifiuti, annuncia l’ingresso nel capitale sociale di un fondo gestito dal gruppo tedesco Patrizia, che ha acquisito l’80% del capitale di Biomet. Il fondo, uno dei maggiori player di settore nel mercato degli investimenti alternativi, opera già in Italia nell’ambito immobiliare e infrastrutturale. All’operazione, condotta da Patrizia Infrastructure, ha partecipato la veronese Belluzzo International Partners, che ha curato alcuni aspetti fiscali. L’ingresso, del valore di circa 75 milioni che segna l’esordio del fondo nel comparto delle infrastrutture di produzione di energia verde in Italia.

Biomet sta realizzando il più grande impianto europeo di produzione di bioGNL da rifiuti organici. L’azienda l’esperienza più importante a livello italiano ed europeo nella costruzione della filiera completa della produzione e della distribuzione di bioGNL. A San Rocco al Porto (Lodi) è in costruzione l’impianto di produzione del biometano, mentre a Belgioioso (Pavia) è in via di finalizzazione un liquefattore; sempre a Belgioioso esiste già la stazione di servizio che eroga solo biometano e bioGNL. L’entrata in funzione del liquefattore è prevista per la fine dell’estate 2022. Per l’impianto di biometano i lavori si concluderanno entro dicembre.

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Luigi Belluzzo, al centro, con il partner Alessandro Saini a sinistra e il senior consultant Ivan Mastrototaro

Biomet, che sarà direttamente collegata alla rete nazionale di trasporto del gas di Snam, costruirà anche quattro impianti di upgrading del biometano che potenzieranno il biogas di terzi proveniente da materie prime agricole. Questi impianti saranno pronti entro il 2024. L’impianto di biometano ha attualmente una capacità di 40 mila tonnellate di rifiuti organici l’anno. L’impianto di liquefazione ha la capacità annua di 8.800 tonnellate di bioGNL, con potenziale fino a circa 26.400 tonnellate.

Il biogas e il bioGNL contribuiscono in modo significativo agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni. L’Italia è il secondo mercato di biogas nell’UE dopo la Germania, con 2 miliardi di metri cubi prodotti. I costi fissi di produzione del biogas rendono il bioGNL dai rifiuti un’alternativa competitiva a basse emissioni rispetto al GNL convenzionale, soprattutto per l’industria dei trasporti. Il governo italiano ha riconosciuto l’importanza della produzione di biometano liquido con un impegno a lungo termine per sostenere lo sviluppo duraturo del settore.

All’operazione di ingresso del fondo Patrizia Infrastructure in Biomet ha partecipato anche Belluzzo International Partners, con Luigi Belluzzo e Alessandro Saini e il senior consultant Ivan Mastrototaro in qualità di advisor fiscale di Ankorgaz. Il fondo ha acquisito la partecipazione dall’imprenditore del gas Walter Lagorio e da Ankorgaz. Antonio Barani, fondatore e fin qui amministratore delegato di Biomet, rimane azionista di minoranza con il 20% delle quote. Nelle operazioni finanziarie e legali, Patrizia Infrastructure è stata assistita da EY, GOP e Willis Towers Watson, mentre Walter Lagorio e Ankorgaz sono stati assistiti da BNP Paribas e White & Case per gli aspetti M&A dell’operazione.

“L’Italia ha una carenza di impianti di liquefazione e allo stesso tempo la domanda di GNL e bioGNL è in aumento”, spiega Barani. “Abbiamo inoltre la necessità inderogabile di lavorare per la decarbonizzazione del Paese. In questo contesto Biomet può fornire un contributo importante alla crescita del biometano e del bioGNL in Italia, come attore che opera in modo integrato lungo l’intera catena del valore: dalla produzione di biometano dai rifiuti, passando per la liquefazione, alla vendita e alla distribuzione del prodotto”. Il gruppo Patrizia cura da 38 anni investimenti in asset immobiliari e infrastrutturali per investitori istituzionali, semi-professionali e privati. Gestisce oltre 55 miliardi di asset e impiega oltre 1000 professionisti in 27 sedi nel mondo.