Come curare il cancro con l’aspirina. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, non ha coraggio di mettere mano ad una riforma dell’accesso alla Facoltà di Medicina che risolva la gravissima mancanza di medici. Una situazione che sta mettendo in crisi il sistema sanitario lasciando senza medico di famiglia decine di migliaia di persone e scoperti molti posti in ospedale.
Invece di abolirlo il test d’ingresso e lasciare che chi se la sente e ha voglia di fare sul medico possa intraprendere il corso di studi in medicina e odontoiatria che cosa fa il Ministro? Un restyling dell’esame d’ammissione. In pratica non cambia niente, solo che ci saranno più materie disciplinari e meno logica e cultura generale.
Un 15% di quiz di logica, di ragionamento numerico e humanities. L’85% del test a base di biologia, chimica, fisica e matematica. Per essere ammessi bisogna rispondere a 60 quesiti a risposta multipla (5 le opzioni di risposta previste) in 100 minuti. Il punteggio massimo previsto per la valutazione delle prove è di 90 punti.

Il numero dei posti disponibili per le immatricolazioni sarà reso noto con un successivo provvedimento, ma c’è da giurare che per non ‘disturbare’ i professori delle Università le cifre non cambieranno di molto. D’altra parte finché la programmazione del numeri dei medici la continueranno a lasciare al Ministro dell’Università invece di concordarlo con quella della Salute che è quello che dovrebbe conosce la situazione e le esigenze del Servizio Sanitario Nazionale non ne andremo mai fuori.

Mancano i medici. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. A mali estremi, dice il saggio, estremi rimedi. L’Università dovrebbe essere messa sotto pressione a lavorare pancia a terra per sfornare nuovi medici. E invece si lascia che sia ancora il Ministero dell’Università, responsabile dell’errata programmazione dei medici degli ultimi 20 anni, a decidere quanti medici servono! E che cosa il Ministro fa a fronte del disastro? Cambia solo qualche domandina dei quiz! Siamo davvero in buone mani