«Saltare sul carro del vincitore? Lo stanno già facendo in tanti, non è la prima e non sarà l’ultima volta che questo accade a Verona. Ma credo che questa volta le lobby avranno una sorpresa. Non mi illudo che non provino ad avvolgere il nuovo sindaco in un abbraccio interessato, ma è il modello avviato da Damiamo Tommasi che mi dà garanzia. E’ un uomo saggio, che ha esperienza, e che sa comprendere cosa realmente vogliono gli interlocutori. La sua idea di “rete” non è uno slogan, quanto una modalità d’azione. Certamente, parlerà con le categorie economiche. Ma non sarà con la logica dello scambio di favori del passato. Con loro e con le forze sociali metterà in discussione contenuti e programmi. Se ne facciano una ragione».
Gianni Dal Moro, parlamentare PD, braccio destro di Enrico Letta sulle questioni economiche, membro della Commissione d’inchiesta sul sistema finanziario italiano, commenta i primi endorsement che arrivano dagli enti economici al neo-sindaco. «Il rischio di veder tornare un modo vecchio di progettare e gestire l’economia c’è sempre, ma mi pare che da questo punto di vista il programma di Tommasi dia più d’una garanzia. C’è la volontà di mettere a confronto seriamente i nostri asset strategici coi migliori benchmark europei e vedere dove e come si deve migliorare. L’idea stessa di avere una “agenzia” interna all’amministrazione per favorire le imprese, le startup, le nuove iniziativa economiche va in questa direzione: una iniezione di efficienza».
Veniamo alla politica: oggi Massimo Ferro ed Alberto Bozza, di Forza Italia, hanno offerto a Tommasi la propria disponibilità a collaborare, entrando nel merito delle proposte dell’amministrazione. Che ne pensa?
«E’ proprio quello che ci voleva, un segnale di apertura intelligente e ringrazio sia Ferro che Bozza. Verona ha davanti a sé delle sfide a brevissimo termine che richiedono un’azione coesa. Il Covid non è finito, la guerra in Ucraina presenterà il suo prezzo in autunno mettendo a rischio famiglie ed imprese, la stessa finestra del PNRR ha un limite temporale ben preciso. Verona si gioca in autunno tantissimo. E Verona non ha bisogno di un’opposizione che blocca i lavori del Consiglio comunale leggendo l’elenco telefonico per fare ostruzionismo. Non ci serve una battaglia a chi delegittima di più. Tommasi è il sindaco oggi, è il sindaco di tutti. Se abbiamo tutti a cuore la città dobbiamo iniziare a progettare una “cabina di regia” del Consiglio che metta in sicurezza Verona».
Il centrodestra oggi magari questo impegno non riuscirà a prenderlo nella sua interezza anche se ieri il sindaco uscente ha promesso di non fare filibustering su alcuni temi importanti…
«Comprendo benissimo i tormenti del centrodestra scaligero perché sono gli stessi che abbiamo avuto noi per quasi vent’anni. E’ una traversata nel deserto che debbono fare, ma non possono non cogliere l’opportunità di cambiamento che il nuovo scenario offre. Il centrosinistra è arrivato a Damiano Tommasi dopo due sconfitte cocenti. Alla fine una quadra l’abbiamo trovata. Certo è un cambiamento, non so quanto inatteso, ma alla fine la città ne è uscita più forte, le istituzioni comunali ne escono più forti, la politica ne esce più forte. Lo stesso centrodestra ne uscirà più forte».
Cosa le dà questa sicurezza?
«La vittoria stessa di Tommasi. Una vittoria che premia la scelta di un candidato moderato dallo stile “gentile” che va oltre lo schema del centro sinistra classico dialogando con il mondo moderato, riformista, cattolico e inclusivo. Che premia la capacità di parlare ai soggetti sociali, offrendo loro una stagione di protagonismo come il Terzo settore. Che impone uno stile nuovo di gentilezza, dove la gentilezza non è una debolezza ma una forza: la forza ad esempio di non rispondere alle provocazioni, alla dura contrapposizione dell’ultima settimana di campagna elettorale».
Ora la prima sfida sta nella composizione della Giunta: ci sono tanti volti giovani, è un bene ma il rischio è un deficit di esperienza. Cosa farà il sindaco?
«Lo ripeto, Tommasi è un uomo saggio. Prevedo una Giunta, con tante novità ovviamente, che saprà coniugare le esigenze legittime di rappresentanza della politica con l’innesto di competenze. Sarà un’ottima Giunta. Non si commetta due volte l’errore di sottovalutarlo…»