Danni all’agricoltura veronese per la grandine e il forte vento di ieri sera. Nel Basso Veronese, in particolare nei comuni di Cerea, Casaleone, San Pietro di Morubio, Isola Rizza e Oppeano, con grossi chicchi di grandine che si sono abbattuti su strutture e soprattutto colture come frutta, mais, soia e tabacco. Danni che si aggiungono a quelli provocati in zona dal fortunale con vento forte nella sera di lunedì 4 luglio. Nella parte est della Val d’Alpone, a Montecchia di Crosara, Vestenanova e San Giovanni Ilarione la grandine ha colpito vigneti, olivi e ciliegi. Nell’Est Veronese pioggia e grandine hanno colpito colture frutticole (mele, pere e pesche) e vigneti tra San Bonifacio, Belfiore, Caldiero, Zevio e Ronco all’Adige.
“Stiamo effettuando rilevazioni sul territorio per verificare la situazione. La vite e le colture di frutta sono tra le produzioni più assicurate poiché territorialmente più diffuse”, evidenzia Michele Marani, direttore del Codive, il consorzio veronese che si occupa di difesa e prevenzione contro i danni causati alle produzioni agricole e zootecniche da avversità atmosferiche e altre calamità. “Nei prossimi giorni potremo fare un primo bilancio, ma ormai da anni verifichiamo che le avversità atmosferiche si avventano sulle produzioni distruggendo anche le reti protettive: anche i migliori impianti in certe situazioni non resistono alla furia della calamità. Suggeriamo quindi di aderire al nostro fondo mutualistico di tutela: gli agricoltori dell’Est Veronese colpiti un paio di anni fa da una tromba d’aria hanno ricevuto un totale di quasi 400 mila euro di indennizzi, altrimenti i danni sarebbero stati a loro completo carico”.
A proposito delle raffiche di vento che lunedì hanno colpito strutture e alberi tra Cerea, Bovolone, Oppeano, Salizzole, Sanguinetto e Casaleone, Codive ha rilevato danni consistenti a tabacco, cereali a paglia e mais. “Il tabacco piegato”, spiega Marani, “va raddrizzato a mano in breve tempo per non subire una piegatura tale da non proseguire la crescita. Ma è difficile trovare manodopera e quindi sono impegnati gli stessi agricoltori. Per il mais è un momento delicato perché le colture sono in fioritura: temiamo problemi di produzione e patologie. Anche la frutta ha subito danni da scuotimento, soprattutto nelle pere, ma la situazione sembra sotto controllo”.