(di Bulldog) Il conto è salato, ma succede sempre così quando finisce l’era delle cicale e inizia quelle delle formiche. E talvolta bisogna anche saper ringraziare quegli eventi che costringono una società irresponsabile a fare i conti con la realtà. La società irresponsabile siamo noi, noi che abbiamo abdicato al nostro dovere di cittadini informati ed attivi nella vita pubblica; noi che abbiamo portato le nostre aziende all’estero; noi che usiamo sempre l’auto privata e mai i mezzi pubblici; che teniamo accesa la luce anche nelle stanze non usate; che mettiamo a buso il riscaldamento e l’aria condizionata. Noi che “piagnucoliamo” se la luce pubblica non illumina perfettamente il nostro zerbino. Pandemia e aggressione russa all’Ucraina ci costringono a tirare un po’ la cinghia e a tornare a risparmiare un po’ (nemmeno tanto) sulle spese inutili.
L’illuminazione pubblica, ad esempio. L’Italia spende per illuminare strade e palazzi circa 3 miliardi di euro l’anno (1,5 nel 2014, 1,7 nel 2017 e oggi il conto è alle stelle per l’incremento di costo della materia prima), sono quasi 50€ a testa. Consumiamo 100kwh a testa ogni anno contro i 50 di Germania e Regno Unito dove non è che le strade sono perennemente al buio, ma dove si è passati da tempo a tecnologie meno dispendiose e dove non si esagera a illuminare ogni muretto di interesse storico. Date un’occhiata all’immagine e dite se non è evidente lo spreco che abbiamo e l’assurdo inquinamento luminoso che generiamo. Bruciamo mezzo miliardo di metri cubi di gas per tenere accesi lampioni e luminarie varie, sono quasi 700 milioni€ che regaliamo a Putin e compagni ogni anno.
Oggi l’Enea ha presentato uno studio per risparmiare quasi 2,7 miliardi di metri cubi di gas metano e ridurre la bolletta delle famiglie di circa 180 euro/anno, grazie a un insieme di misure nel settore residenziale: l’abbassamento di 1 °C dei termostati, dai 20° abituali a 19° per ottenere un risparmio medio nazionale del combustibile per riscaldamento domestico del 10,7%;inoltre, la riduzione di un’ora al giorno dell’accensione può contribuire ad una diminuzione del 3,6% del consumo. Attuando in contemporanea queste due misure e aggiungendo anche la riduzione di 15 giorni del periodo di accensione, il risparmio può arrivare al 17,5%, pari a circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas (1,65 miliardi dalla diminuzione di 1°Ce 550 milioni dalla riduzione di un’ora giornaliera). Sul fronte delle bollette, queste proposte possono originare un risparmio complessivo, calcolato ai prezzi attuali, di 178 €/anno per famiglia. A livello comportamentale, l’utilizzo delle pompe di calore elettriche già installate per il condizionamento estivo anche per il riscaldamento invernale, la riduzione dell’uso del gas per acqua calda sanitaria e cucina, il minor consumo di energia elettrica grazie a un uso migliore degli elettrodomestici possono portare ad un risparmio di 3,6 miliardi di metri cubi/anno.
Verona su questo ha avviato una corretta politica di upgrade tecnologico togliendo i vecchi lampioni a luce gialla a vapori di sodio con la tecnologia LED. Ogni anno i veronesi risparmiano quasi 3mila tonnellate equivalenti petrolio. Ebbene, le cicale scaligere non hanno perso tempo per chiedere più punti luce, più illuminazione delle facciate (il LED è posizionato verso la strada), di più, di più, sempre di più…
Bene, grazie al compagno Putin quest’anno finalmente forse vedremo qualche luce inutile spenta, qualche palazzo restare un po’ più in ombra, qualche residenza privata anche, e pure le luminarie natalizie per una volta potranno restare negli scatoloni. Non si capisce il senso di far lievitare la bolletta energetica quando abbiamo la guerra a mille chilometri da casa e quasi 170mila morti di Covid. Possiamo rimandare i festeggiamenti di qualche mese…