Fra le deleghe che il nuovo sindaco Damiano Tommasi ha tenuto per sé ce n’è una pesantissima e strategica: quella alle Partecipate. Fra queste importantissime sono l’Agsm-Aim e la Catullo spa, società proprietaria dell’Aeroporto di Verona di quello di Brescia Montichiari.
Sulla linea politica della multiutulity, di proprietà per 2/3 del Comune di Verona e per 1/3 di quello di Vicenza la maggioranza che si accinge ad amministrare la città, ha dato già assicurazioni – qui il link al nostro articolo – in una recentissima trasmissione di Radio Adige. Anche per l’amministrazione Tommasi il futuro di Agsm-Aim sarà nello sviluppo territoriale, orientato a trovare delle sinergie, se non delle fusioni, con le multiutility di Trento e Bolzano.
Adesso è molto importante sapere quale sarà la linea per l’altra grande partecipata del Comune: l’Aeroporto. Una struttura strategica che durante l’amministrazione Tosi è stata consegnata nelle mani della concorrenza veneziana facente capo a Save e che l’amministrazione Sboarina, succube di Confindustria e Confcommercio, ha sciaguratamente lasciato che venisse progressivamente dilaniata e condotta all’irrilevanza.
Tommasi ha fatto molto bene a tenere per sé la delega alle Partecipate. E’ un segnale per dire quanto vengano considerate importanti per il futuro della città. E speriamo che sia anche un impegno per dare all’attuale dirigenza dell’Aeroporto una scossa. La fiducia data in questi anni dal socio Comune a Giuseppe Riello e Paolo Arena, quinte colonne veronesi di Save, che tutto ha fatto finora, meno che gli interessi di Verona, va ritirata al più presto. E ci auguriamo che il nuovo sindaco si metta alla testa di un’azione politica che porti Verona a riappropriarsi del suo Aeroporto. E’ un invito che L’Adige ha fatto inascoltato a Sboarina. Se Tommasi lo farà avrà al suo fianco la stragrande maggioranza dei veronesi.