Siamo al conto alla rovescia: si vuole inaugurare il “nuovo” Parco del Tione il primo giorno del prossimo anno scolastico, in settembre, portando le scolaresche di Villafranca a conoscere, a prendere contatto, con uno dei parchi urbani più grandi del Veronese, 15 ettari, 150mila metri quadrati. Un’area totalmente verde, ricca di essenze autoctone, in grado di permettere un’esperienza non soltanto di svago ma anche formativa, attraverso un percorso didattico che presenta tutte le piante da frutto che sono state il cuore dello sviluppo agricolo del nostro territorio.
Dopo vent’anni di storia travagliata, l’amministrazione Dall’Oca chiude un capitolo rimasto – appunto – aperto per troppo tempo: un’area destinata prima a diventare polo unico scolastico (soluzione bocciata dall’Enac in quanto sottoposta a vincoli di sicurezza) poi il centro sportivo del Chievo FC. Oggi, con un investimento complessivo di 2,5 milioni€, il Parco del Tione nasce a nuova vita. Un’area con una forte vocazione sportiva – al palazzetto dello sport ed al campo da baseball esistenti si aggiungeranno campi da pallavolo e da calcio con in più aree attrezzate per i più piccoli – e per le famiglie. Un’area dove sarà possibile anche fare musica (sono state approntate diverse prese di corrente attrezzate così da permettere piccoli spettacoli, concerti di band, per favorire anche l’aggregazione dei ragazzi di età maggiore) e dove sono previsti, in aggiunta alle strutture del palazzetto, anche nuove attività per la ristorazione. Un nuovo polo per i turisti con un’area camper e verrà ampliato lo spazio dedicato ai cani.
Sarà soprattutto, un’area all’insegna della sicurezza. «Col comandante della Polizia locale – spiega il sindaco di Villafranca, Roberto Dall’Oca – abbiamo già individuato le posizioni delle telecamere di videosorveglianza che si aggiungeranno all’illuminazione dedicata ed alla futura recinzione. Questo dovrà essere un Parco accessibile a tutti, da tutti fruibile nella massima sicurezza soprattutto nelle ore serali».
Ieri al Parco del Tione si è svolto un sopralluogo – presente anche il vicesindaco Francesco Arduini (a sinistra nella foto qui sopra, che ha la delega per urbanistica, lavori pubblici ed edilizia privata – per illustrare l’avanzamento dei lavori e le specificità della piantumazione della struttura: «Sono state messe a dimora 703 piante – spiega Arduini – che debbono ora reggere al clima estremo di questa estate. Sono morte una ventina di piante nonostante la continua irrigazione che viene garantita in questi giorni di canicola attraverso lo sfruttamento della falda acquifera a 30 metri di profondità, acque non per uso potabile ad ogni modo; verrà realizzato però anche un nuovo impianto di irrigazione anche se la maggioranza del parco sarà “al naturale” prevedendo la sola irrigazione naturale da pioggia».
Il disegno del Parco è arrivato anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e grande attenzione è stata posta alla sostenibilità anche nella scelta dei materiali: le vie interne del parco, ad esempio, sono state realizzate in “calcestre” una soluzione pratica, ecologica, che permette di sfruttare il fondo del terreno misto a calce senza ulteriori aggiunte di materiale garantendo un’ottima percorribilità anche per le persone con difficoltà motorie.
Aggiunge Arduini: «Queste 703 piante diventeranno un polmone importante per contribuire a contenere le ondate di calore in città e per produrre prezioso ossigeno ed abbattere i livelli di CO2».
Lo stato di salute delle nuove piante e i ritardi nell’avvio della struttura sono stati al centro dell’attenzione dei Villafranchesi nelle scorse settimane: le ondate di calore di questa estate, peggiore persino a quella del 2003, la giovane età delle piante e la fragilità del manto erboso appena realizzato hanno costretto però a mettere prima in sicurezza queste componenti prima di far utilizzare l’area. Importanti anche i lavori di manutenzione delle canalette realizzate due secoli fa. «Possiamo dire – sottolinea Lucio Cordioli, presidente del Consiglio comunale – che dal male, dalle difficoltà, dalle tensioni di questi ultimi anni è uscito il “bene”. Questo Parco è la soluzione migliore per Villafranca, per i suoi cittadini: abbiamo un parco urbano fra i più grandi in assoluto, è uno degli investimenti in aree verdi più rilevanti di tutta la nostra provincia. Un percorso iniziato più di vent’anni fa, non ancora ultimato, ma che ci riempie già di grande gioia».