A volte sono le piccole cose che fanno la differenza. Che distinguono chi chiacchiera e chi fa. In Italia abbiamo addirittura un ministro per la Transizione Ecologica, che si sarà occupato certamente di grandi temi e grandi progetti per salvare il pianeta, ma che non ha fatto una cosa semplice semplice come quella fatta dal Comune di Parigi che ha stabilito che venga data una multa di 150 euro a quei negozi che tengono la porta aperta con l’aria condizionata accesa. Idem d’inverno se una tiene aperta la porta con il riscaldamento acceso. Uno spreco inutile che va punito. Inutile fare tante chiacchiere sull’ambiente e poi ignorare dei comportamenti che sono un insulto al buonsenso e che con la crisi energetica diventano addirittura antisociali.
Si tratta di un’abitudine molto diffusa fra i negozianti i quali, ben conoscendo la regola di marketing che individua la porta di un locale come una barriera psicologica che può indurre il potenziale cliente a non entrare nel loro negozio, sono soliti tenerla aperta. Una sorta di invito ad entrare. Un modo come un altro per facilitare le vendite. Poco importa se dentro il negozio il condizionatore o il riscaldamento vanno a pallino. L’importante è agganciare il cliente. E il costo di questa operazione sarà ampiamente ripagato dai soldi che lascerà nel cassetto del negozio.
Tutto vero. Solo che adesso non è più possibile perché il costo di questa abitudine non è più solo quello di pagare un po’ di più la bolletta dell’elettricità, ma anche e soprattutto quello di sprecare energia in un momento in cui questa potrebbe addirittura venire a scarseggiare se non a mancare per le normali attività di base della vita di ognuno di noi e delle industrie. Quindi multa.
Ci hanno pensato a Parigi. E in Italia? Da noi no. Mica il Ministro della Tradizione ecologica ha il tempo di occuparsi di queste sciocchezze.