20 milioni di euro di investimenti nei prossimi tre anni e un bilancio 2021 da record, con un fatturato di 33,5 milioni, in crescita del 16% sul 2019. Nonostante il blocco delle esportazioni in Russia, la Ghibli & Wirbel spa, tra le aziende leader in Europa nel settore del cleaning professionale, sta cavalcando la crescita del settore dovuta alla maggior sensibilità per la pulizia e la sanificazione degli ambienti dovuta al Covid.
Il comparto che conta oltre 1000 aziende in Italia per oltre 4 miliardi di euro. A fornire questi dati è Giuseppe Riello Presidente di Afidamp (associazione di categoria dei produttori di macchine per il cleaning professionale), nonché amministratore delegato di Ghibli & Wirbel che ha registrato un fatturato consolidato di 33,5 milioni di euro, in crescita del 16,11% sul dato 2019. L’Ebitda, cioè il margine operativo lordo, ha raggiunto il 10,11%, con un risultato ante imposte di oltre 2 milioni di euro. La Ghibli & Wirbel Spa è stata acquisita al 100% dalla Family Office Riello Industries: produce aspirapolveri professionali, lavasciuga e monospazzole. La sede operativa è a Dorno, in provincia di Pavia e la sede legale a Verona: ha più di 50 anni di storia. Giuseppe Riello è affiancato nella gestione dell’impresa dal fratello Nicola, che ne è il presidente.
“Il nostro piano industriale – spiega Nicola Riello – mira ad investire nei prossimi tre anni oltre 20 milioni di euro in nuovi impianti per lo sviluppo di nuovi prodotti sostenibili ed innovativi che vadano incontro alle sempre maggiori esigenze di sanificazione e pulizia degli ambienti di lavoro”.
“Siamo impegnati in prima linea producendo 92mila macchinari per il cleaning all’anno – aggiunge Giuseppe Riello – in uno stabilimento di 30.000 mq coperti che occupa 150 persone e stampa internamente oltre 200.000 componenti in plastica con 11 presse dedicate. L’estero rappresenta il 70% del nostro fatturato che contiamo di portare a 50 milioni di euro entro tre anni“.
Ghibli & Wirbel esporta anche in Russia, dove ha una filiale con 15 persone, “siamo molto preoccupati perché l’andamento del rublo e le sanzioni applicate dall’Ue per l’invasione in Ucraina rischiano di favorire la concorrenza cinese” conclude Giuseppe Riello “al momento le esportazioni sono bloccate”.