Tra Garda e Desenzano ci sono solo pochi chilometri di lago. Nessun ostacolo. E’ solo una distesa d’acqua che separa il comune più grande del Garda da quello che gli dà il nome. Sarà stato anche per questa vicinanza geografica che fra Davide Bendinelli, sindaco di Garda, e Mariastella Gelmini da Desenzano, una delle punte di diamante di Forza Italia, s’era stabilito un rapporto di grande vicinanza. Le solite malelingue sostenevano che Davide avesse trovato in lei un nume tutelare all’interno del partito azzurro. Ma erano rimaste tutte basite quando inopinatamente Bendinelli, insalutato ospite, aveva preso armi e bagagli e s’era trasferito di punto in bianco nel partito di Matteo Renzi, Italia Viva. Una scelta opinabile, apparentemente suicida se si tien conto del contesto in cui il sindaco di Garda si muove, un contesto marcatamente di centrodestra. Ma anche una scelta che aveva sorpreso tutti in quanto smentiva la diceria delle malelingue che lo voleva Gelmini-dipendente. 

Altro che Gelmini-dipendente! Bendinelli è stato capace, non solo di smarcarsi in piena autonomia, ma anche di fare un salto non da poco passando da destra a sinistra. Grande sorpresa per tutti.

Una sorpresa che adesso raddoppia. E’ di oggi la notizia che Mariastella Gelmini dopo essere uscita da Forza Italia la settimana scorsa, adesso passa a sinistra entrando a far parte di quel rassemblement che raccoglie buona parte dei cespugli del centro, da Calenda a Renzi, da Della Vedova alla Bonino. E chi ti ritrova lì? Davide Bendinelli, che nel trasloco da destra a sinistra l’aveva solo anticipata di qualche stagione.

A questo punto gli esegeti dei due parlamentari lacustri si dibattono in un dubbio che, speriamo tutti, prima o poi verrà chiarito, anche per rasserenare le notti di chi già fatica a dormire per il gran caldo: è Bendinelli il maître à penser della Gemini o viceversa? Un mistero che resterà celato nelle profondità del Garda.