Scricchiola il tradizionale asse centrodestra-industriali veneti. L’astensione di Lega e Forza Italia alla fiducia a Mario Draghi che ha portato alle elezioni del prossimi 25 settembre non è stata gradita in Confindustria veneto. Che ha parlato – attraverso il suo presidente Enrico Carraro – in termini di molto chiari: «Mi sarei aspettato – ha detto l’imprenditore in un’intervista rilasciata a Roberta Paolini di Nordest Economia – che non solo la Lega veneta, ma l’insieme della politica del Veneto facesse pressione ai propri colleghi romani per andare avanti. Di sicuro mi pare evidente che non riusciamo a esprimere la nostra pressione come territorio. Gli unici partiti coerenti sono stati il Pd e Fratelli d’Italia. Mentre molti colleghi che vedevano il centrodestra come un’area che avrebbero interpretato il buon governo sono stati smentiti dai fatti. Ma questo è problema che verrà risolto alle urne. Si sciacquano la bocca parlando delle imprese e poi si disinteressano a quello che diciamo. Non esiste il partito delle imprese, ma soprattutto qui in Veneto c’era una parte vicina al centrodestra ed alla Lega. Ci siamo sentiti traditi».